24/11/07

 

Viaggio a Maputo-Inhambane e Maxixe-Parte II


Dopo la prima giornata, sveglia alle 6, come sempre qui in Mozambico per essere attivi sin dal mattino presto.

Andiamo in Curia, dove attendiamo il Vescovo per la firma dell’agognato documento….
Si poi deve andare a Maxixe e si va con i tanti barchini che fanno la spola fra le due città, attraversando la baia….

Una avventura nella avventura…..fortunatamente io continuo a portare la macchina fotografica con me, anche nei momenti duri e difficili..così posso documentare passo passo l’esperienza….
Si inizia con l’attesa tipica di ogni mezzo pubblico africano..in quanto senza essere pieno nessun mezzo si muove…il pontile è una vecchia struttura di cemento armato in ristrutturazione, dove i ragazzini cercano di pescare e migliaia di persone passano ogni giorno con i loro carichi di cose e di vita…

Un fiume in piena sul mare…

Il motore sembra ok..anche se tossice un po’ alla partenza e ha bisogno di svariati tentativi….la barchetta è una barca in legno, con il fondo con acqua, in cui sono stipate almeno 30 persone e bagagli, sotto una copertura di plastica rattoppata…20 minuti di traversata…

All’ufficio immigrazione..coda immane..e la signora dopo aver analizzato i documenti trova errori…ora è necessaria una traduzione con il timbro di un traduttore ufficiale mozambicano, e la traduzione del mio certificato penale, tradotta e asseverata in Italia non è riconosciuta..la signora lapidaria ci dice che non è portoghese quello…si parlamenta…ma manca il carimbo e non si può fare niente…anche la lettera del Vescovo ha un vizio e deve essere rifatta…

Chiedo consiglio su un traduttore e mi viene detto di andare in un ufficio ad Inhambane….cosa semplice per chi è da 1 settimana in Mozambico….

Altra corsa in barca a Inhambane e questa volta il barchino è ancora peggio dell’altro..solito affollamento, soliti bagagli in eccesso…per avviare il motore viene tolta la protezione, tenuta insieme con del nastro adesivo e il nostro marinaio, in uniforme che ricorda quella di Braccio di Ferro, si prodiga con una corda mezza marcia…che pure si spezza nel processo di accensione!!

Con lentezza andiamo verso Inhambane e sul barchino vedo un signore che era all’immigrazione…si parla e si scopre che è un “trafficone” che si occupa di rapporti con le amministrazioni locali per conto di alcuni mzungu….proprio della zona di Inhassoro….

Ci indica con gentilezza il sito del traduttore ufficiale, un signore sudaticcio e grasso, che si mette all’opera sul mio certificato penale….

La traduzione che ne esce è la stessa identica fatta in Italia, tranne una parola….ma appone il carimbo di traduttore ufficiale e consegna regolare ricevuta davvero salata…

Di corsa perché gli uffici pubblici chiudono alle 14 corriamo dal Vescovo, recuperiamo le carte e ci rechiamo nel nostro ufficio notarile, ad autenticare la fotocopia di tutto quello che abbiamo ottenuto oggi…

E poi di nuovo sul pontile…

Questa volta la barca si chiama Esperança…una casetta con tanti banchi di scuola messa su una barca….saliamo…e attendiamo…il motore cigola…ma si attende..un odore di gas sale, ma l’equipaggio è tranquillo…e del resto la regola vuole che se ogni barca abbia il suo turno per partire..non si può optare per altre….si parte dopo una attesa snervante..senza acqua né cibo dal mattino..

La barca rallenta per evitare le secche formate dalla marea..un’ora per attraversare la baia…l’ufficio aveva già chiuso da un’ora e quindi si deve attendere fino a martedì dato che lunedì è festa della città..un altro stop..

Con pazienza ci avviamo dai padri della Sacra Famiglia e ho il piacere di conoscere una esperienza che sarà molto utile ai fini dell’attività da svolgere..

I padri gestiscono una Università, un grande centro giovanile e sono il punto di riferimento della città….la Università è di ottimo livello, aperta alle collaborazioni, vi insegna anche l’imam della locale moschea, vibrante e moderna….

I giovani che vi lavorano sono il volto nuovo del Mozambico…essendo forzati alla sosta mi metto nella dimensione dell’ascolto e della conoscenza per non perdere tempo e a disposizione per ogni evenienza…concordiamo con i padri una visita ad un centro professionale in costruzione a 20 km da Maxixe.

Sabato trascorre tranquillo…in mattinata approfittiamo per una escursione con i seminaristi ad una spiaggia vicina ad Inhambane…incantevole….ma mi viene spiegato che solo pochi anni prima la spiaggia era molto più grande….infatti si vedono molti alberi sradicati e case abbandonate sulla spiaggia….

È un modo semplice e imediato per scontrarsi con il fenomeno del riscaldamento globale, le cui conseguenze sono molto spesso pagate dai paesi del Sud del Mondo…non ho le competenze tecniche per disquisire su questi argomenti, ma invito alla riflessione su tale tema e ad interrogarsi sui nostri stili di vita.

La domenica durante la celebrazione vengo presentato ai giovani della comunità…una usanza tipicamente mozambicana quella di presentarsi quando ospiti in una comunità….

Lunedì poi si visita il centro di formazione professionale di Mongue, dove opera padre Vittorio, coadiuvato da Marcelo Funes,che aveva collaborato anche al progetto Acli.

Il paesaggio è meraviglioso..su una collina che domina la baia si erge la vecchia missione gesuita e le fondamenta del centro professionale…Agostino aiuta nella riparazione di alcune macchine, mentre io aiuto nella parte informatica…

Anche se non sono ad Inhassoro, non per questo non presto la mia opera….

Arriva l’agognato martedì e la coda alla migrazione..questa volta cambia impiegata ed è pure peggiore dell’altra….vengo trattato con sufficienza e una così mala grazia che mi addolorano profondamente…

Pago quello che c’è da pagare e ottengo una ricevuta per ritirare il mio foglio il lunedì successivo….

Salutati i padri e le suore brasiliane, si parte per Maputo…una lunga tirata di 400 km…guido per la maggior parte del tempo per dare fiato ad Agostino….si passano le coltivazioni di canna da zucchero…il maestoso ponte sul Limpopo….il paesaggio cambia e le palme pian piano si diradano nel viaggio verso sud….la strada ora è buona, anche se è dura guidare la cara Tata, messa non proprio bene…

Evito i controlli della polizia e un pazzo che si lancia in mezzo alla strada con un mezza capra in mano….

Alle ore 17 e 30 finalmente Maputo!!

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