18/12/10

 

18 Dicembre: Giornata Internazionale dei Migranti


“L’immigrato ovunque di troppo e doppiamente assente”

“La doppia assenza. Dalle illusioni dell’emigrato alle sofferenze dell’immigrato”

Sayad, 1999



Così potrebbero essere definiti i migranti, ovunque di troppo e doppiamente assenti. Tanto nel paese di origine per i loro familiari e connazionali, quanto in quello di accoglienza per i residenti. La loro in-esistenza è imbarazzante per gli uni e ingombrante per gli altri.

Oggi il problema principale è che le nostre società non si pongono il “problema dell’immigrazione” fintanto che l’immigrato non “diventa un problema”, in questo senso come prima per Socrate e poi per Platone, l’immigrato è “Atopos”, ovvero senza un luogo dove stare e quindi non identificabile rispetto agli altri cittadini. L’immigrato infatti per il paese di accoglienza non è né un cittadino, né uno straniero, ma piuttosto si colloca (passatemi il termine di Platone) in un luogo “bastardo” alla frontiera tra l’emarginazione sociale e la società civile. Per questo l’immigrato all’interno delle nostre comode società suscita imbarazzo attraverso la sua esistenza ingombrante.

Noi siamo ben consapevoli che abbiamo bisogno degli immigrati, ma pretendiamo che vivano nel nostro paese come se non esistessero, vorremmo che si comportassero come delle ombre ai margini del motore della nostra economia, come dei pistoni fondamentali ma sempre sostituibili.

Oggi per fortuna con la celebrazione della giornata internazionale dei migranti questo non è possibile, perché tale evento è una bandiera che s’innalza in favore dei diritti dei migranti nei paesi definiti, a volte paradossalmente, “di accoglienza”.

“Nel 1997 delle organizzazioni di migranti filippine e asiatiche iniziarono a celebrare il 18 dicembre come Giornata Internazionale di Solidarietà con i Migranti. Si scelse tale data perché fu il 18 dicembre 1990 che le Nazioni Unite adottarono la Convenzione Internazionale sulla protezione dei diritti per tutti i Migranti e le loro Famiglie. Appoggiandosi su questa iniziativa, "18 Dicembre" ha iniziato a fine ‘99 una campagna 'online' per la nomina ufficiale da parte dell'ONU di una Giornata Internazionale dei Migranti, con il sostegno dell'associazione Migrants Rights International (MRI), del comitato promotore della campagna globale di ratifica della Convenzione internazionale sui diritti dei migranti e numerose altre associazioni. Questa giornata fu finalmente proclamata il 4 dicembre 2000.

La dichiarazione dell'ONU di questa Giornata Internazionale dei Migranti è un passo importante, che offre un punto di convergenza per tutte le persone che nel mondo sono interessate alla protezione dei migranti.

Innanzitutto si tratta di riconoscere i contributi portati da milioni di migranti alle economie ed al benessere dei paesi di accoglienza e di origine, nonché di promuovere il rispetto dei loro diritti fondamentali. Dignità e rispetto è il motto delle celebrazioni di quest'anno.”

[http://www.cestim.it/sezioni/campagne/giornata-migranti.htm]


14/12/10

 

Mercatino di Natale domenica 19 dicembre 2010 - Cigliano

Domenica 19 dicembre, come ogni anno si svolgerà a Cigliano il tradizionale mercatino di Natale, evento che attira molti cittadini a riempire il corso e la piazza principale del piccolo paesino. La classica atmosfera natalizia, fatta di luci, colori e suoni invitanti si diffonde in tutto il paese, tra le bancarelle di artigiani e commercianti. È il tempo del Natale, tempo di feste, dove ognuno è alla ricerca di regali, utili ed originali, pacchetti, fiocchetti ed effetti speciali. Ma come poter sorprendere davvero i nostri amici?

Anche quest’anno gli amici della Missione Diocesana di Vercelli dove operano Don Pio Bono, Caterina Fassio ed Elena Bovolenta in collaborazione con la ONG Ipsia-ACLI alla realizzazione progetto “Estrela do Mar”, una scuola Tecnico-Commerciale in Mozambico, saranno presenti al mercatino ciglianese e proporranno idee regalo “intelligenti”, regali alternativi, colorati, ma soprattutto etici, non solo capaci di far contenti i nostri cari, ma anche chi vive il Natale più semplicemente dove Gesù Bambino nasce tutti i giorni nella povertà.

Scegliere questo tipo di regali non significa soltanto fare un gesto caritatevole verso chi è meno fortunato di noi, ma dare un prezioso e diretto contributo ad un progetto che offre un’opportunità di studio a più di 700 giovani studenti mozambicani che altrimenti non avrebbero nessuna possibilità di proseguire i loro studi dopo le scuole medie e trovare così poi un lavoro dignitoso e utile per lo sviluppo del proprio paese. La scuola dal 2004 offre numerosi corsi di studio professionali, come falegnameria, elettrotecnica e meccanica; questa scuola ha già prodotto circa 150 diplomati dei quali una buona metà ha già trovato lavoro e altri continuato nella formazione scolastica superiore. Dal 2009 sono stati avviati i corsi turistico-alberghiero e ragioneria diventando una tra le migliori scuole in tutto il Mozambico. Infine è stato costruito un collegio adiacente alla scuola per consentire anche ai ragazzi e alle ragazze che vengono da più lontano di frequentare i corsi di studio.

“Se la fede ci fa essere credenti e la speranza ci fa essere credibili, è solo la carità che ci fa essere creduti.” T. Bello).

Un pensiero conclusivo che ci sembra significativo per prepararci al Natale, per credere ancora una volta in una “speranza per il Mozambico” e per imparare a fare delle scelte consapevoli.


Chiunque volesse avere maggiori informazioni può rivolgersi al:

347 22 62 170 / 349 66 54 565

ipsiaonlus@gmail.comwww.ipsiavc.com

Oppure chiunque volesse fare una piccola offerta che verrà esclusivamente destinata come borsa di studio per i ragazzi più bisognosi e più meritevoli della scuola.

Versamento C/C IPSIA VERCELLI ONLUS

Causale: BORSE DI STUDIO INHASSORO

Presso: BIVERBANCA, VERCELLI

Iban: IT30 P060 9010 0000 0005 7788 968

 

Giornata mondiale dei diritti umani 2010 (è già stata celebrata!!)




La giornata Mondiale dei Diritti Umani, celebrata il 10 dicembre 2010, è stata dedicata quest’anno a tutti coloro che sono impegnati nella difesa dei diritti umani per porre fine alle discriminazioni. In questo breve articolo vorremmo mettere l’accento su un particolare e a volte tralasciato aspetto della più grande situazione di discriminazione nel mondo: la povertà.

Today, poverty prevails as the gravest human rights
challenge in the world. Combating poverty, deprivation and
exclusion is not a matter of charity, and it does not depend
on how rich a country is.
By tackling poverty as a matter of human rights obligation,
the world will have a better chance of abolishing this
scourge in our lifetime...
Poverty eradication is an achievable goal.

Louise Arbour
United Nations High Commissioner for Human Rights

Combattere la povertà è un obbligo non un gesto di carità

La povertà è uno dei risultati più comuni della violazione dei diritti umani. Il rapporto tra diritti umani e povertà dovrebbe essere lampante: se pensiamo alle vittime di discriminazioni o di persecuzioni, molto spesso sono tra le persone più povere al mondo. Tuttavia anche se pensiamo ai poveri delle nostre città, la discriminazione rispetto al diritto allo studio, ai servizi sanitari, alla casa o al lavoro è molto alta, semplicemente perché i più poveri non hanno i mezzi necessari per accedere a questi servizi. Nonostante tutto, molto raramente pensiamo alla lotta contro la povertà in termini di lotta alla discriminazione e per i diritti umani; la povertà è troppo spesso percepita come una situazione tragica e inevitabile, dove gli unici responsabili, sono i poveri stessi considerati come sfortunati, pigri e poco meritevoli.

Lontano dal nostro miope sguardo, la realtà è ben diversa. La povertà in quanto discriminazione è causata dall’accesso ineguale alle risorse alle divisioni sociali e culturali, alle disuguaglianze di genere e di classe, fattori che si riassumono nel diniego dei diritti e della dignità umana alle persone.

Sicuramente i governi sono i primi a dover sviluppare politiche volte alla riduzione della povertà in termini di lotta contro le discriminazioni, ma anche noi attraverso il nostro atteggiamento, le nostre scelte di consumo, di vita e di donazioni benefiche possiamo fare molto, potremmo essere come delle “gocce nell’oceano”.


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