14/12/10

 

Giornata mondiale dei diritti umani 2010 (è già stata celebrata!!)




La giornata Mondiale dei Diritti Umani, celebrata il 10 dicembre 2010, è stata dedicata quest’anno a tutti coloro che sono impegnati nella difesa dei diritti umani per porre fine alle discriminazioni. In questo breve articolo vorremmo mettere l’accento su un particolare e a volte tralasciato aspetto della più grande situazione di discriminazione nel mondo: la povertà.

Today, poverty prevails as the gravest human rights
challenge in the world. Combating poverty, deprivation and
exclusion is not a matter of charity, and it does not depend
on how rich a country is.
By tackling poverty as a matter of human rights obligation,
the world will have a better chance of abolishing this
scourge in our lifetime...
Poverty eradication is an achievable goal.

Louise Arbour
United Nations High Commissioner for Human Rights

Combattere la povertà è un obbligo non un gesto di carità

La povertà è uno dei risultati più comuni della violazione dei diritti umani. Il rapporto tra diritti umani e povertà dovrebbe essere lampante: se pensiamo alle vittime di discriminazioni o di persecuzioni, molto spesso sono tra le persone più povere al mondo. Tuttavia anche se pensiamo ai poveri delle nostre città, la discriminazione rispetto al diritto allo studio, ai servizi sanitari, alla casa o al lavoro è molto alta, semplicemente perché i più poveri non hanno i mezzi necessari per accedere a questi servizi. Nonostante tutto, molto raramente pensiamo alla lotta contro la povertà in termini di lotta alla discriminazione e per i diritti umani; la povertà è troppo spesso percepita come una situazione tragica e inevitabile, dove gli unici responsabili, sono i poveri stessi considerati come sfortunati, pigri e poco meritevoli.

Lontano dal nostro miope sguardo, la realtà è ben diversa. La povertà in quanto discriminazione è causata dall’accesso ineguale alle risorse alle divisioni sociali e culturali, alle disuguaglianze di genere e di classe, fattori che si riassumono nel diniego dei diritti e della dignità umana alle persone.

Sicuramente i governi sono i primi a dover sviluppare politiche volte alla riduzione della povertà in termini di lotta contro le discriminazioni, ma anche noi attraverso il nostro atteggiamento, le nostre scelte di consumo, di vita e di donazioni benefiche possiamo fare molto, potremmo essere come delle “gocce nell’oceano”.


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