30/01/08

 

Grazie ACLI- THANK YOU ACLI




Pubblichiamo articolo apparso su Famiglia Cristiana..GRAZIE ACLI

 

 

Aggiornamento

Le ultime giornate del corso di Guiua sono state piene di avvenimenti..prima le leziondi del dott. Francisco Witimane, che ha discusso il ruolo dell'educazione in Mozambico..

Una lezione importante è stata data da Frei Guillerme da Costa che ha discusso il ruolo della Chiesa in Mozambico..con le sue luci e le sue ombre..le luci della testimonianza di molti religiosi nel momento della persecuzione, della confisca dei beni, della vicinanza alla popolazione durante la dura guerra civile..un ruolo spesso dimenticato..

E le ombre di una parte di clero troppo incline ad assecondare le politiche del governo coloniale portoghese..

La conclusione è stata affidata al vicario generale padre Luca Pelis con un momento di preghiera.

Domenica ho fatto una esperienza davvero differente..mi sono calato nella realtà quotidiana di un missionario..e con padre Gabriele siamo andati a visitare una comunità..

La strada una sottile striscia di sabbia fra l'erba alta e gli anacardi e le palme..i piccoli appezzamenti ricavati con fatica nella terra sabbiosa..e in questo paesaggio mozzafiato qua e là qualche capanna..

Il villaggio è formato dalla chiesa, una semplice tettoia in lamiera e alcune semplicissime costruzioni costruite con le foglie di palma..

La gente al nostro arrivo inizia a cantare e al complimentare il padre..

Con grande ordine ci si dispone nella chiesa..i bimbi avanti, poi le donne, molte giovanissime e con già un fardello sulle spalle..il coro e poi gli uomini..io dapprima mi siedo sulla panca..ma sono ospite e quindi corre l'animatore a darmi una sedia di plastica..

Onore riservato agli ospiti..e come da corso non accettare non è buono..è segno di rispetto..infatti il sedersi fra loro sulla stuoia o nei banchi indicherebbe già appartenenza alla comunità cosa che non si addice ad un ospite..

Con grande semplicità e fede padre Gabriel, nella calura opprimente, annuncia il Vangelo..un esempio di fulgida fede e di sacerdozio che non può non colpire l'osservatore che si trova nella cappella..

I canti e le danze, nella loro semplicità offrono solennità alla celebrazione..

Alla fine si carica il Toyota con legna e persone che chiedono un passaggio..il carro geme ma con forza riusciamo a tornare alla missione..

Il corso di Guiua, le visite alle missioni e la vita ad Inhassoro stanno aprendo finestre su un mondo missionario..una realtà che è bene conoscere..con le sue luci di fede e di grande sacrificio, di ospitalità, di dono all'altro..e le sue difficoltà, le sue rigidezze e scelte.. che per un ragazzo italiano a volte non è facile comprendere..presto descriverò come si vive in comunità e quali le attività dei padri..persone che hanno fatto una scelta di dono della vita all'altro..

Lunedì è invece stato il giorno del viaggio a Maputo..l'auto era legata con filo di ferro e i 450 km che separano Guiua da Maputo sono stati una piccola odissea..9 ore di auto in solitaria..ai 60-70 Kmh..fra le buche e i salti della strada EN1 che porta a Maputo..le capre e i maialini che attraversano la strada e le molte persone che camminano lungo la strada..

Una esperienza fortificante e di grande responsabilità..

Nel frattempo ad Inhassoro è iniziato l'anno scolastico ma per questo dovrete aspettare il rientro..

Até logo

English Summary


 

Today Mr. Francisco Witimane, in charge of the regional pedagogic department of the Ministry of Education, gave us a speech regarding the challenges and the history of the Mozambican system.

First he started with the the traditional system of education :

Where the interest of the collectivity prevails over the ones of the single, where there is solidarity in fulfilling the duties and the system define the placement of the people within the society.

Then the colonial system and the challenges of the post independence system.

The course then had the intervention of Frei Guillerme da Costa. He gave some lessons regarding the role of the Church in Mozambique. With the lights and the shadows. The lights of the martyrs, the persecution after the independence..the shadows..the role of some priests and bishops in supporting the colonial rule..

The conclusion with a moment of prayer with father Luca Pelis.

Sunday while I was waiting to go to Maputo I visited one community with father Gabriel..we drove in the bush for more than half an hour..the landscape just awesome..cash nut trees palm trees..the trail just a line of white sand amidst the grass..

We reached a simple chapel in a even simpler village..the people started singing and dancing..then we entered the chapel..i sat on the bench but then some parishioners came with a chair..i was a guest and I deserved the honor..

With simplicity father Gabriel celebrated the Mass and then we loaded the car with wood and people..the poor Toyota started crying but she managed to get us to the mission..

Yesterday has been the day..i drove for 450 km with the Tata just fixed with wire..at an average speed of 35 mph..not bad..

It has been rather an adventure

Now in Maputo..


21/01/08

 

Il meccanico

Al corso di Guiúa oggi è stato protagonista la realtà di Inhassoro, anche se solo per poco tempo..sulla via per Maputo don Pio e Caterina Fassio sono passati per un breve intervento per illustrare le attività che li impegnano..

E la nostra scuola è stata di una di queste e di gran lunga la più importante..

Il pomeriggio invece è passato il meccanico..ha iniziato a vedere il grande malato d’Africa, la nostra Tata, e ha sentenziato che il la trazione 4X4 è andata..

Incredibile..appena uscita dall’officina..

E il pezzo avrebbe dovuto essere nuovo..anche questa è Africa e queste sono le sorprese..

Con l’autorizzazione della officina si mette la macchina in condizioni di muoversi..con il filo di ferro per evitare sfregamenti..

Con questa alla fine del corso dovrò andare a Maputo fino alla officina Tata..senza prima un passaggio ad Inhassoro con i mezzi africani..ovvero 400 km andata, 400 ritorno..e poi altri 400 fino a Maputo con la gloriosa Tata..

Certo che questa esperienza si sta rivelando molto avventurosa..

Anche questo fa parte della formazione al contesto..difficile davvero..e posso dire, per chi ha seguito il blog, che questi mesi sono stati avventurosi..

Today our project has been protagonist here in Guiua..father Pio and Caterina Fassio gave a brief speech on the activities in Inhassoro and among them our school was the most important one..
Then I spent the whole afternoon with the mechanic..the 4X4 is completely broken..just one week after overall maintencance..i think Tata people have not a good job there..
And to get the car in condition to move, he fixed the car with steel wire..and on Monday I am going to travel to Maputo..
On Saturday I will be going to Inhassoro and the same day will come back here..other 500 miles..
And then 250 to Maputo..
Rather an adventure..

20/01/08

 

Giornata Campale-What a day

Altre giornata campale..oggi a soffrire è stata la nostra Tata..

Oggi giornata di riposo a Guiúa e così tutti si è andati ad una spiaggia vicina dove il centro possiede un piccolo appezzamento..

A Bahia dos Cocos. La strada è buona..e pronti con allegria il gruppo è partito..io e Paulo brasileiro dietro al carro del padre Gabriele e poi gli altri..pronti a fare piani per giocare a pallone sulla spiaggia Brasil vs resto del mondo..e viaggiando con la mente per il Rio Grande do Sul con i racconti di Paulo..

L’ultima parte è un po’ mossa e la sabbia si fa alta..ma siamo vicini..fermo come da procedura indiana il carro e pongo la trazione..si accende il Led e via..50 metri e poi si sente un barulho demais..rumore..

Mi fermo..temendo il peggio..faccio una prova ma il carro non risponde..anzi si vede olio uscire..
Olio 90..quello del differenziale..inutile dire il tuffo al cuore..appena uscita dalle officine..
E a 50 metri dalla fine di questo tratto non bello..

Che dire..la tigre dell’India è insabbiata..e ora si deve risolvere il problema..

Gli altri partecipanti continuano e sotto il sole dei tropici rimango ad andare avanti e indietro…ogni goccia di olio che esce e cade sulla sabbia bollente quasi me mata…(mi uccide)

Finalmente arrivano padre Gabriel e Armando..il responsabile del centro..con il pick up si tenta di far uscire il Tata insabbiato..
Si rompe anche il cavo..un ragazzo corre a prendere fra i palmeti una pala..
E pronti a scavare..sabbia ovunque..sudore..senza acqua e cibo..tutti gli sforzi per far uscire l’auto..

E poi dal nulla, dopo un altro tentativo a vuoto, esce una macchina vera..Toyota Land Cruiser..un signore di mezza età si ferma..con la moglie..e con la decisione che contraddistingue i veri Afrikaner mi dice “I am going to pull you out”..

Si sposta il pick up e inizio a lavorare con il gancio..tiriamo con forza il grosso filo di acciaio..e senza apparente sforzo ecco che la nostra Tata riemerge..

Un aiuto enorme..e come arrivò con una calorosa stretta di mano se ne andò..la bellezza dell’Africa..c’è sempre qualcuno pronto a darti una mano e tu devi essere pronto a dare una mano..

Bianchi, neri, gialli..

L’ambiente è ostile e la solidarietà umana è ancora forte..

Quindi in retromarcia legato al pick up portiamo il carro fino alla strada vermelha..e da lì lo si tira fino al centro..

Dopo 4 e più ore di lavoro..sporchi, sudati ma felici eccoci a casa..

E vediamo il problema..Armando dice che non è grave..vedremo domani con il meccanico..

Estamos mal ma vamos bem..ancora una volta questa sembra essere la condizione che mi accompagna in Mozambico..

E con voglia di mettere alle spalle l’avventura abbiamo poi raggiunto gli altri per una foto..con una macchina vera..garantisco..ma che e' anche stata sempre sottoposta a manutenzione costante e puntuale..

Una esperienza di vita..e una avventura..

Grazie al buon samaritano arrivato dal nulla..

What a day! Our Tata got a big problem..after the service all the group decided to go to Coconuts’ Beach..
The road is quite good..hard surface..last km instead is just a big bunch of infamous sand..
I put the 4X4..following the instruction of the manufacturer I stop and engaged the traction..I managed to travel 200 feet..not more..
And then started a terrible noise..i stopped..i tried again but not way..the others continued their journey..i waited there for the help to come..
Going onwards and backwards..every single drop of oil falling was just like a stab..
Father Gabriel and Armando arrived and we tried to pull the car..a boy ran across the palm trees to get a shovel..
And drowning in sweat, full of sand we continued working..
Finally arrived from nowhere a real car..a Toyota Land Cruiser..a couple from South Africa..and the real Afrikaner helped us out..after hooking the car he just pulled a bit and the Tata, the pride of India, reemerged from the sea of sand..
This is the solidarity you can get only in Africa..nature is hostile and human solidarity is still strong..
Then we managed to get the car back at the Centre and with a real car we went to join the others..in time to get the sundown..
A good lesson of life..and another experience..
Thanks old South African man from Limpopo!!

19/01/08

 

I partecipanti-Who we are


Foto di gruppo con il Vescovo S.E. Dom Adriano Langa


List.doc

 

Il corso continua!



Giornate davvero piene le ultime due a Guiúa..di un impatto straordinario l’intervento di Irma Isabel..a tratti sembrava di essere dentro a Sister Act..
Una vitalità nello spiegare e nel catturare l’attenzione degli uditori..
Ci ha insegnato il significato dei segni..piccole cose e attenzioni che possono servire..
Vi è un video che sarà postato una volta ad Inhassoro..la connessione ora è un po’ in emergenza..
Oggi invece due interventi politici

Il primo di un esponente del partito FRELIMO, Fronte per la Liberazione del Mozambico..il partito al potere dalla indipendenza..prima marxista-leninista..ora democratico..
Il funzionario è stato molto diplomatico e molto mainstream..ma il pubblico lo ha incalzato con domande e provocazioni..molte delle quali evase..
Il problema grande è il divario fra nord e sud..dato anche dal fatto che il nord è feudo della RENAMO, il rivale storico della FRELIMO e primo partito di opposizione..
Nel pomeriggio il rappresentante della Caritas invece ha illustrato, in un vivace dibattito, le sue visioni..che sono quelle popolari..
Ho ammirato l’uomo che ha detto,in un paese in cui ancora Frelimo detta legge, che i presidenti pensano solo alle loro tasche..
Certo un po’ di antipolitica che fa sempre presa..e anche un po’ di anti-americanismo, ma nel complesso un intervento che ha messo in luce le difficoltà in cui si dibatte il popolo..e gli interventi locali di Caritas a sostegno..
Iniziative di microcredito, di appoggio nella creazione della catena dei prodotti alimentari per garantire accesso ai piccoli produttori..


Those days we had two very interesting classes..first sister Elizabeth, a true actress and a spectacular orator..
Just like Sister Act..same energy and power..

She illustrated the gestures..how to wave..how to greet..how to receive things..how to sit..seems obvious..but it is not..it really makes a change with locals..it is recognizing their culture..giving value..and treat them as pairs..
Then we had two classes on politics..the first one a member of FRELIMO, the ruling party gave a speech..really following the lines of the party..avoiding the more embarrassing questions..especially regarding the North-South confrontation..where the North is the stronghold of RENAMO, the opposition party, and therefore put a bit aside in the allocation of funds, development..
Then the local representative of CARITAS gave a speech about the state of Mozambique..he reflected the common people point of view..a bit of populism..but also brave when I denounced the corruption which is really depleting the resources of this great country..and a bit of anti-American rhetoric too..
He also illustrated the activities of Caritas : -microcredit, work with little producer to help them access the market and thus improving the supply chain..
The centre of Guiúa has also been visited by some Canadian friends who are funding the publication of liturgy and educative books in local languages.

18/01/08

 

La tradizione


Oggi la giornata è stata davvero interessante per l’intervento di Dona Adelina, infermiera nel locale centro di salute.

Essa ha tenuto una lezione sui vari momenti che segnano la vita di una persona rispetto alla tradizione africana. La nascita,l’iniziazione, il matrimonio, la malattia e la morte.

Cercheremo di dare un sunto dell’intervento, in quanto ritengo possa essere di interesse per il lettore e di non poca utilità nel capire il contesto nel quale siamo situati.

Il sunto sarà prima in italiano e poi in inglese.

Today Mrs. Adelina gave us a lesson regarding birth, initiation, marriage, sickness and death. We will give also a short resume in English of her lesson. We do appreciate your feedback to correct mistakes, if any, or ask questions.

Le prime cerimonie sono legate al rapporto del neonato con la natura. Appena nato, esso viene messo a terra all’entrata della capanna e si invoca la terra affinchè possa aiutarlo nelle difficoltà della vita.

La seconda cerimonia è quella del fuoco, nella quale il neonato viene passato nel fumo prodotto dal fuoco della legna di un albero chiamato albero della vita, sempre per propiziarne la vita e integrarlo nel mondo naturale.

La terza cerimonia è quella dell’acqua. Viene legato un ramo di cocco o di palma alla capanna e viene fatta scorrere dell’acqua, e mamma e neonato passano molte volte sotto questa specie di pioggia.

Il bambino deve poi attendere, prima di poter uscire dalla capanna che cada il cordone ombelicale. E come fare se è nato in ospedale? Alla madre e al neonato sono legati dei piccoli rametti di albero della vita per proteggerli durante il tragitto dal’ospedale alla casa dove inizieranno i riti.

Altro rito è il quello di 4 venti, nel quale le madre e il bimbo escono dalla capanna nelle prime ore del giorno e vanno alla fonte dell’acqua. Qui si fa il bagno alla creatura e poi una “zia” presenta il bambino ai 4 venti. Questo rito serve per proteggere il bimbo dalle malattie e dalle altre influenze negative..

Uno di questi sono i cosidetti caminhos quentes ovvero le strade dove sono passate persone con energia negativa..il rito serve a proteggerlo appunto da tali influenze negative..

Vi è poi la presentazione del bambino al clan e agli antenati..e la cerimonia del nome..che viene scelto in questa cerimonia con un rituale particolare..viene detto un nome e se il bambino accetta il latte della madre allora è segno del bene stare degli antenati, altrimenti si deve cambiare..

Si arriva poi ai riti di iniziazione..

Per la bambini appena arriva il momento del primo ciclo mestruale essa viene isolata e portata poi al fiume dove viene lavata e le vengono spiegati da donne più anziane i doveri della donna.


Viene vestita di abiti nuovi e una volta al villaggio viene presentata in modo da far conoscere che c’è una nuova donna all’interno della comunità.

Per i ragazzi invece l’iniziazione avviene nel bush, lontano dal villaggio..essi devono vivere di caccia..viene praticato il rito della circoncisione e viene insegnati quelli che sono i doveri dell’uomo..

Al ritorno al villaggio essi non sono più bambini ma uomini, pronti ad entrare nella vita adulta.

Vi è poi il momento del matrimonio. In estrema sintesi il matrimonio tradizionale, il lowolo, è una alleanza fra 2 famiglie..la famiglia della donna, o meglio, gli antenati vengono compensati per la perdita della donna che passa alla famiglia del marito tramite un pagamento, di solito un denaro.

Questo sistema porta alla completa sottomissione della donna alla nuova famiglia..anche in caso di divorzio e nuovo matrimonio, in caso di mancato ripaga mento, i figli del nuovo matrimonio saranno ancora del primo marito.

Il tema meriterebbe una lunga trattazione, ma invitiamo chi fosse interessato a contattare per maggiori materiali per approfondimento.

La malattia e la morte anche queste vestono un ruolo importante nella società africana che stiamo trattando che è quella del Mozambico Centro-Meridionale.

La malattia trae origine da situazioni di squilibrio o di invio di spiriti maligni..per la cura ci si rivolge al feticeiro, il quale, dietro lauti compensi, cerca di scoprire la causa della malattia..o l’ira degli antenati che estão a pedir comida..a chiedere cibo..o un malocchio di vicini o famigliari..mancanza di riti di purificazione..

Inutile dire la grande efficacia di tali cure..ma la tradizione, ci dice la nostra insegnante, deve essere rispettata..

E racconta il fatto di un medico, che ha cercato disperatamente di portare in ospedale in fratello..dopo 3 rifiuti della famiglia che si ostinava ad usare i rimedi tradizionali, di forza lo portò in ospedale..dove diagnosticò una malaria cerebrale che condusse alla morte il fratello..ecco che la morte fu vista come causata dal fatto di essere stato portato proprio in ospedale e la colpa cadde sul fratello..

Questo ci porta al tema della morte..molte spesso la morte causa divisioni, lotte perché si cerca di capire chi ha fatto morire la persona..i casi raccontati della famiglia cha accusa la moglie di aver fatto una maledizione al marito..quando questi era invece morto a causa dell’AIDS..

Una situazione che per noi è difficile da comprendere..

Alla morte di una persona vengono fatti tutta una serie di riti per purificare la casa dalla presenza dello spirito maligno che porta la morte..niente viene portato via senza esser stato purificato per timore di portare via lo spirito maligno e con esso la morte..

Il caso della vedova è ancora più sconvolgente..essa deve unirsi con un famigliare del marito questo per mantenerla all’interno della famiglia..l’atto di purificazione consiste appunto nell’atto sessuale fra il nuovo marito e la vedova..questo favorisce anche la trasmissione del HIV,dato che molte delle morti sono dovute a questo flagello, tristemente ancora da molti ignorato o sottovalutato.

Questo in estrema sintesi l’intervento della dona Adelina..per ulteriori chiarimenti o domande invitiamo a contattare.

Lascio il mio contatto : sam.tini@gmail.com

English:
Mrs. Adelina first started describing the rites proper of the birth. At birth the newborn is presented to the earth..on the ground she/he is presented to the earth to ask for protection during all her/his life.

Then there is the ceremony of fire..first a fire is lightened using wood from a particular type of tree, called the tree of life..then the baby is put through the smoke in order to ask for protection and to introduce him to the natural world.

Third ceremony is the one of water. Using a branch of palm tree or coconut tree at the entrance of the hut, they make water flow in a sort of natural shower, and the mother and the baby need to pass through the water several times to purify themselves and again to ask for protection.

The newborn then has to wait for the umbilical cord to fall before going out of the hut, that to prevent negative influences.
Fourth ceremony is the four winds one..the newborn is taken to the borehole, where he’s washed and then presented to the four cardinal points to preserve him from sickness and all the negative energies.

Particularly interesting is the belief of the existence of the so called hot-trails..those are the trails where people with negative energy passed..and if the newborn happened to pass there, he would be harmed by that negative influence. The 4 winds ceremony protect the kid from this danger.

Then there are the ceremonies linked with the entrance in the adult life.
For the woman, at the menstruation, she is separated from the others..taken to the river for a bath..then older women explain to her the duties of a good woman..and then she come back to the village where is presented..a new fertile woman is in the community ready for a suitable husband.

The men instead travel to the bush where they go hunting and they learn how to be a good man and to rule a family.

At the return to the village they are now adults, ready to get a woman.
The wedding, the lowolo, is a complex tradition..more than a wedding it marks the alliance between two families..and the ancestors of the wife need to be satisfied for the loss of the woman who will belong to the family of the husband..and he is required to pay a certain amount of money for the wife..

She belongs than to a new family and even in case of divorce and new wedding, if the money has not been devolved, the lowolo would be still in place..and even the babies of the second wedding will belong to the first husband..it is quite clear that this system leads to a complete submission of the woman to the husband and broader to his family with no or little possibility to escape.

Then the last themes where sickness and death..both are linked with the presence of a spirit, the ancestors …

The witch doctor tries to investigate the causes and usually after having requested considerable amount of money send the sick to the hospital..

But the tradition ought to be followed warns our teacher..the case of a friend of her, a doctor reveals the way of thinking still predominant..

He tried several time to take to hospital his brother, but the family insisted on the traditional methods..then when I managed to take him to the hospital he found he got a cerebral malaria..after the death the family blamed him as responsible for the loss of the brother..

For us is incredible..

Particularly shocking is the case of the widow..she has to marry a relative of the husband in order to keep her in the family and she needs to be purified and the purification is the sexual union with the new husband..

With this short summary I wanted to share with the readers today’s class. I do appreciate suggestions, corrections and also request of information. Contact sam.tini@gmail.com

17/01/08

 

I martiri di Guiua-Italian and English version





Questa mattina, alla presenza del precedente direttore del Centro, padre Lerma, si è celebrata la solenne eucaristia per ricordare i martiri di Guiua.
Chi sono questi laici che con la loro vita hanno testimoniato, in un momento difficile per il paese, la loro fede cristiana.



Facciamo un passo indietro e iniziamo dal contesto.



Dal 1976 al 1992 il Mozambico passò attraverso uno dei più tragici periodi della sua storia. Era il tempo della guerra civile, piena di atrocità e terrore, fra il governo della Frelimo e il movimento Renamo.



Era un periodo in cui i nemici venivano uccisi senza pietà..un periodo di lotta fra ideologie..
Gli effetti furono catastrofici.. più di 1 milione di morti, 1 milione e mezzo di rifugiati e 9 millioni di Internal Displaced People. e la quasi completa delle infrastrutture del paese.
In questo contesto difficile tuttavia Guiua continuò a funzionare e a dare il suo contributo di formazione e a essere centro di pace fra le atrocità.



Il primo attacco ebbe luogo nel 1987, in cui perse la vita un catechista. In seguito al crescere delle violenze, il centro rimase chiuso dal 1988 al 1991. Con il 1992, pur nel pericolo, si ricominciò a fare formazione con 15 famiglie provenienti da tutta la regione,



Tutto ebbe inizio sabato 21 marzo 1992. Alle ore 15 si udirono i primi spari..ma questo non mise in guardia..era infatti comune udire il crepitare delle armi da fuoco..



La sera, dopo mezzanotte, i missionari della Consolata Andrea Brevi e John Njoroge e le suore sentirono delle voci provenire dalle case dei catechisti.



Il centro fu circondato da uomini armati, alcuni anche di 10-15 anni..ma già uomini per le esperienze vissute..



Iniziarono a irrompere nelle casette, le stesse dove anche chi scrive sta dormendo..non più che semplici bandas con il tetto di lamiera..



Nella notte, iniziarono a sfondare i vetri e le porte, a saccheggiare e a concentrare uomini, donne e bambini..i primi che tentarono una resistenza furono freddati.



Il gruppo si divise poi in 3 gruppi, uno si diresse verso la casa delle suore..lasciando dietro di loro un’altra giovane vittima, da poco madre..



Qui iniziarono ad attaccare la casa, ma miracolosamente la porta resse all’attacco..nel frattempo l’esercito regolare sparò 2 colpi di mortaio..e il secondo gruppo di guerriglieri si diresse ad affrontare i regolari.



Al loro rientro i 3 gruppi si diressero nel cortile della scuola primaria e iniziarono ad interrogare e torturare i prigionieri..prima le donne poi gli uomini..



Riportiamo ora la trascrizione tradotta di un interrogatorio di un superstite, Paulo Saieta Kuniane, marito di Veronica Sambila Banze, uccisa dai guerriglieri.



-da dove venite?
Non siamo di qui. Veniamo da missioni in altri distretti della regione..da vilankulos, massinga
-Che cosa stare facendo qui?
Siamo catechisti. Siamo qui per studiare la Bibbia e il lavoro nelle comunità cristiane.
-dove è il vostro cibo
Siamo poveri come tutti gli altri. Non abbiamo depositi e viviamo alla giornata come gli altri
-dove è il comando della Frelimo? Dove sono le mine?
Non sappiamo niente di queste cose. Siamo qui da pochi giorni e non sappiamo molto di qui. Solo che è una missione cattolica, un centro per formare catechisti.
-siete padri missionari?
No siamo catechisti
-quanti anni vi fermerete qui?
Per un anno intero
-Dove sono i padri?
Nella loro casa
E poi con freddezza…
-non importa se abbia detto la verità o no..morirete tutti comunque..



E l’uomo fu buttato a terra e colpito alla testa con un calcio..



Vedendo che ormai l’alba era vicina i guerriglieri decisero di ritirarsi nel bush e due catechisti riuscirono così a fuggire. A questo punto freddarono una ragazza per intimidire e scoraggiare ogni altra velleità di fuga.



Una volta nella boscaglia scelsero 10 uomini da portare con loro. Poi scelsero un bambino e lo mandarono indietro alla missione a dire che avrebbero ucciso tutti..e di venire pure a fermarli con i soldati..



E poi, all’arma bianca iniziarono la mattanza..



20 persone furono uccise all’arma bianca..all’arrivo dei padri quello che trovarono furono una ragazza quindicenne ferita gravemente allo stomaco e due neonati che piangevano disperatamente.



In totale 23 persone persero la vita nell’attacco, tra cui il più piccolo di neanche un anno di vita.



Oggi i catechisti sono considerati martiri dalla chiesa locale e sono sepolti nel centro di Guiua.


This morning Father Francisco Lerma Martinez, the former director of the Guiua Centre for Human Welfare, celebrated a service to honor the so called Martyrs of Guiua.



Who are those people who lost their lives to testify their faith?




From 1976 to 1992 Mozambique passed through one of the most tragic periods of its history.






The country was laid waste by one of the most devastating wars ever fought in modern Africa. It was a civil war between Frelimo government and the Renamo movement.
It was a war in which people looked upon, hated and killed their neighbors without pity.
It was a time of confrontation between ideologies which left the country with more than 1 million dead, 1.5 million refugees and 9 million people IDPs.



Despite the ongoing violence, the Guiua Centre for Human Welfare continued its role. In 1987 a catechist was shot to death during an attach. The centre then was shut down, but, in 1992 it opened again.



At 3:00 PM on Saturday, March 21, 1992, the first gunshots were heard but life went on normally, without interruption at the centre.
Shortly after midnight Father Andrea Brevi e Father John Njoronge, heard voices coming from the Catechists’ residences.



The same ones where I am staying now..



The Centre was surrounded by armed men who were getting ready to sack, kidnap and massacre. There were also ten and fifteen year old boys carrying arms among the aggressors.
They started beating on the doors and breaking in the house..two catechists were shot dead..
Then the guerrilla men divided in three groups..one headed towards the Sisters’ residence. They killed a young lady..
Luckly they didn’t manage to force the door and left the Sisters’ residence.
Another group went searching for the Army soldiers who fired two mortar shot..and on the way back kidnapped another lady who was hiding at the clinic.
The third group stayed with the hostages.
Then after regrouping they gathered everyone in the primary school courtyard..and started questioning the women and then the men.



The following is the testimony of a survivor, Paulo Saieta Kuniane, husband of one of the dead, Veronica Sambula Banze.
-Where do you come from?
We’re not from here..we come from missions in other districts of the province, Vilankulo, Massinga
-What are you doing here?
We are catechists. We have come here to learn about the Bible and Christian community work
-Where is your food?
We are poor like everyone else. We have no store-houses. We live from hand to mouth as best we can.
-Where is the Frelimo Command?Where are the mines?
We know nothing about those things., We are not from here. We have only been here a few days and don’t know much about this place. It is a Catholic mission, a centre for training catechists.
-Are you missionary fathers?
No, we are catechists
-How many years will you remain here?
For one whole year
-Where are the fathers?
In their own house.
Then the guerrilla men said
It doesn’t really matter whether you are telling the truth or lying..you’re going to die anyway..



Then the man kicked the catechist in the head.



Seeing that dawn was approaching the men decided to get back to the bush.
Two catechists managed to escape and so the guerrilla men in order to intimidate the other prisoners killed a young girl.



After a march into the bush they divided the captives and picked out ten people to follow the invaders back to their base.



They sent back a six-years old boy to tell the fathers that they were killing everyone..
And then the slaughter started..with bayonets..



When the fathers reached the place they found a young girl with a deep wound in her stomach and two newborn babies crying desperately among the dead bodies.



In all twenty-three people died..and the youngest was 1 year old



Those people are now buried in Guiua and there venerated as martyrs.

15/01/08

 

Il corso di formazione a Guiua



Da ieri fino a tutta la prossima settimana sarò presso il centro di Promozione Umana di Guiúa, per un corso di formazione.


Innanzitutto di chi sono ospite.


Il Centro di Promozione Umana di Guiúa è una istituzione della Diocesi di Inhambane il cui fine è la formazione e la promozione integrale della persona umana. Il centro conserva con venerazione la memoria di 24 catechisti e famigliari, uccisi durante la guerra civile, il 22 febbraio 1992.
Esso fu inaugurato il 9 Gennaio del 1972 per realizzare la formazione delle famiglie dei catechisti e per la pastorale della diocesi.


Già dal nome si evince la chiara impronta alla promozione integrale della persona, che si richiama alla Enciclica Populorum Progressio di Paolo VI. Infatti oltre alla formazione pastorale la formazione professionale. Si organizzano corsi di taglio e cucito, primo soccorso nel centro di salute, cucina, agricoltura. Esiste anche un centro informatico. Tutto questo perché i catechisti e le famiglie formate qui non solo siano nuclei di evangelizzazione ma anche di promozione umana.
Il direttore è padre Diamantino Antunes, portoghese mentre il vice è un padre italiano, Gabriele Casadei.


Il corso che sto frequentando è chiamato di Inserzione Missionaria.
A prima vista pare che la mia presenza sia fuori luogo non avendo assolutamente compiti di pastorale né tantomeno di evangelizzazione. Tuttavia, esso è aperto anche ai laici che desiderano conoscere meglio la cultura locale in quanto le lezioni toccano temi legati alla cultura locale, alla storia e alle istituzioni del Mozambico e non solo di temi più propriamente ecclesiastici.


Il gruppo di questo corso, giunto alla IX edizione, è numeroso, variegato ed eterogeneo.
Sono di gran lunga in maggioranza i religiosi e le religiose, in totale 40 mentre i laici sono 11. Tuttavia anche all’interno dei religiosi vi sono differenze con ordini più contemplativi, come le suore Clarisse a suore che vestono l’abito come le suore della Sacra Famiglia.
Anche dal punto di vista delle provenienze l’America Latina è in testa con 17 partecipanti, seguita dall’Africa con 15, l’Europa terza con 13 e poi l’Asia con 3.
La carica dei brasiliani è davvero esplosiva e contribuisce a dare energia al grande gruppo.

Certo per me è una esperienza differente, ma interessante..

Dopo l’accoglienza di ieri e il primo intervento del vescovo di Inhambane Adriano Langa oggi l’intervento, tenuto da padre Lerma, ha fatto riflettere su quelle che sono le sfide che si pongono a chi si trova ad operare in una nuova cultura.
La parte che mi più ha fatto riflettere, e dal lavoro di gruppo ha colto molti altri partecipanti, sono i vari passi che dovrebbero essere fatti da chiunque si approccia ad un’altra cultura. Dapprima liberarsi dai preconcetti, dai complessi di superiorità, di inferiorità o di colpevolezza e rinunciare con forza all’etnocentrismo assoluto.

Molte sono state le discussioni che ho fatto in Africa in 3 anni..e nel ripensarle ho evidenziato come spesso nel parlare siano ben radicate..ho conosciuto gli amanti dell’Africa a tutti i costi , pronti a giustificare ed esaltare qualsiasi aspetto della cultura altra, salvo criticare o peggio disconoscere la propria..e l’opposto che si gloria di una superiorità intrinseca, innata..

Nessuna è perfetta e nessuna è superiore all’altra..la diversità culturale è una realtà con la quale ci si deve confrontare. Il consiglio del padre era quello di amare la cultura, sempre..e cercare di penetrare imparando la lingua locale,che è il modo di descrivere il mondo che risponde alle sfide di questo ambiente..a mutare i nostri gesti che possono essere non capiti o peggio offensivi..

Nel lavoro di gruppo ho avuto modo di sentire le difficoltà quotidiane incontrate dai religiosi e no.. ed essendo a contatto con realtà per la maggior parte rurali, lontane e deboli dal punto di vista educativo le sfide sono ancora maggiori..la suora che si confronta con la signora di casa che non ha mai visto un fornello..il padre che si confronta con i seminaristi che credono nelle “sirene” o confidano più nel curandeiro che nella fede di cui dovrebbero essere testimoni..
o chi, per aver dato una cura azzeccata viene definito curandeiro e ricompensato con un sacco di cipolle..

Questi problemi interessano non solo gli operatori di evangelizzazione ma anche chi opera nel mondo della cooperazione, in quando calarsi nella cultura locale è fondamentale per individuarne i bisogni, per implementare nel modo migliore le nostre azioni e per conseguire l’obiettivo principe, ovvero la sostenibilità del progetto.

Continuerò a farvi partecipi di questa opportunità per poter entrare anche voi un po’ di più in questo mondo.

13/01/08

 

La nostra TATA



Finalmente dopo 2 mesi di assenza, e le peripezie del primo viaggio a Maputo (vedi novembre) la nostra Tata è di nuovo in servizio!


E per dare visibilità ad Ipsia, che ha giocato e gioca un ruolo importante per Inhassoro, sulle fiancate fa bella mostra il logo della nostra organizzazione. Un modo per dimostrare il nostro impegno!


Qui ad Inhassoro sono iniziate le iscrizioni alla scuola professionale che si concluderanno a fine mese.


Per le prossime due settimane sarò impegnato per un corso sulla cultura locale al Centro di Giua, nei pressi di Inhambane. Una occasione per conoscere meglio questo paese sia per me che per voi lettori..vi terrò informati!


Até logo


Samuele


 

GRAZIE SASOL-THANK YOU SASOL




Oggi è un giorno importante per la nostra scuola.. la ditta SASOL, impegnata nella ricerca ed estrazione di gas naturale nel distretto di Inhassoro, ha donato alla scuola tubi usati che serviranno per la costruzione delle torri per l'acqua..


Volgiamo esprimere la nostra gratitudine per la sensibilità dimostrata e per l'attenzione ai bisogni della comunità locale. Dimostra la grande attenzione per le comunità locali di una delle più importanti aziende Sud Africane.


Ecco il messaggio con cui li ringraziamo.


Today has been an important day for our school. Sasol, a leading South African energy company, exploring and extracting natural gas in Inhassoro district, donated to our technical school a huge quantity of pipes that will be used to build the towers for our water tanks. Those structures will enable us to distribute water to our school, our two boarding schools, the Youth Centre and all the compound.


We would like to express our gratitude to the CEO of SASOL and all the management, in particular Mr. Larry Diede, the field supervisor of Pande Drilling Camp, who showed an uncommon understanding of our needs and without whom this donation wouldn't have been possible and to Mr. Pieter Botes, the materials control manager.


Today SASOL has reached a new frontier of solidarity and we do say our big thank you for your support.


In allegato una brochure che illustra il progetto Sasol in Mozambico.














mozambique.pdf

09/01/08

 

Ancora a Maputo

Una nuova giornata di compere a Maputo..la citta' e' stata battuta da una leggera ma fastidiosa pioggia per tutta la giornata..

cosa che rende temibile le strade in quanto i buchi si trasformano in insidiose trappole piene d'acqua per l'ignaro guidatore..

la polizia oggi si e' dimostrata magnanima..Agostino, alla guida del caro Tata, entra in contro mano in una via..tenta una manovra evasiva, ma la moto con il simpatico agente e' su di noi..

vuol portare via patente e multone..ma alla fine la diplomazia e il "pagamento della multa", fanno si che si possa continuare nel giro di compere..

passiamo almeno 4 negozi per completare la lista delle spese per la falegnameria..mi stupisco delle imitazioni dei prodotti, specialmente italiani..

il Made in China sta invadendo l'Africa, peccato che la qualita' lasci a desiderare..un esempio..le punte per forare il legno..meno di un euro le cinesi..6 euro quelle europee..

o la bellissima serratura con bandiera italiana sulla scatola, ma Made in China..

essendo alloggiati presso la casa della Consolata, una bellissima costruzione e una salutare boccata di ossigeno dopo la dura sistemazione di Inhassoro, si ha l'occasione di sentire le storie di tutti i missionari sparsi per il Mozambico..

dal profondo nord, quasi dimenticato, a Mambone, ora in pericolo per le inondazioni..al sud..

sapendo della nostra prossima partenza carichiamo anche sul nostro carro, cosi' in portoghese si dice auto, qualche cassa da lasciare lungo il cammino..

in un paese dove le distanze sono cosi' grandi la logistica e' un po' spiccia e vive anche di questi piccoli favori..che cementano le relazioni fra le varie comunita'..e in un territorio spesso difficile e anche pericoloso,e' bello sapere di avere delle oasi dove, in caso di problemi, un pasto caldo e un letto non verranno mai rifiutati..

durante i nostri giri,siamo stati a comprare un telo per coprire il nostro pick-up, in modo da non bagnare le casse durante il viaggio..

si arriva nella baixa, nella zona bassa di Maputo verso il mare..ad un angolo della strada gli ambulanti sono gia' appostati per attendere il potenziale cliente..

appena fermiamo l'auto nello spiazzo presidiato veniamo assaliti da almeno una decina di venditori..cercano di proporci cosa hanno da vendere senza neanche sapere di cosa abbiamo bisogno!!

finalmente la parola telo si leva fra la folla e uno, saltando i vari carretti corre a prendere un telo auto..in un baleno ecco che ci porta un telo e si inizia la contrattazione..nel frattempo serve corda

il tempismo qui e' d'obbligo..sembra in vantaggio una signora che corre con la sua corda gialla, fra le grida di disapprovazione di quello che ci aveva piazzato il telo..ma un altro, piu' disperato, salta sul pick-up e comincia a srotolare la corda misurando i vari metri necessari..

dopo le prime proteste, tutti si calmano..del resto uno del gruppo oggi sta facendo un affare..

domani potrebbe essere il loro turno..

sono esperienze comuni in Africa, ma che sorprendono sempre..a pochi passi dagli scintillanti palazzi si svolge la continua lotta per la sopravvivenza dei poveri..

per la riflessione

08/01/08

 

Un veloce update

Da una location di fortuna a Maputo un veloce update..

dopo una odissea di 13 ore su un mitico bus sono giunto a Maputo..partenza alle ore 1.30 del mattino..arrivo..fate il conto..

con un sedile mezzo rotto e uno schienale da paura..

oggi finalmente la cara Tata, dopo 2 mesi, e' finalmente uscita dall'officina..(per chi si fosse perso le puntate precedenti ,archivi di novembre)

una gioia..sentire il motore di nuovo pulito..la trazione funzionare..mancavano i pneumatici..erano finiti alla Tata..

e quindi, guidando per il traffico caotico di Maputo, in giro per negozi e per trovare un buon gommista..che non usi lo scalpello per montare la ruota!!!

una bella esperienza anche di scuola guida..recuperate anche i preziossissimi nastri per le macchine della falegnameria..4 su 6 ma un bel colpo..

domani altra giornata di spese, su e giu' nel traffico caotico della grande citta'!

Ate' logo

Samuele

06/01/08

 

Episodi di vita quotidiana

In attesa di un post dedicato alla vita di missione e su cosa voglia dire praticamente vivere in una, vi racconto due episodi di vita quotidiana, per accompagnarvi nella realtà del Mozambico.

Camminando sulla spiaggia di Inhassoro non è raro incontrare la sera, le barche di ritorno dalla pesca. Una eccitazione si spande e da ogni lato arrivano donne e bambini con cesti e bacinelle di plastica pronti ad acquistare il pesce. Si stendono sulla sabbia in attesa che gli uomni portino a riva la rete. Urla da parte dei marinai più esperti organizzano una forza di trazione di 10-15 uomini. Lentamente la rete inizia a stringersi e sulla superficie blu del mare si iniziano a vedere i primi movimenti dei pesci. Le azioni si fanno più concitate, il ritmo avanza e molti si portano intorno alla rete..si intonano canti..si continua a tirare..ed ecco che il fondo della rete inizia ad apparire, mentre dall'alto i gabbiani controllano il campo in attesa della loro parte.

Finalmente l'azione degli uomini fa apparire il grande sacco..un ammasso di alghe e pesci..è un vortice di sabbia e acqua che alza per l'agonia dei pesci portati fuori dall'acqua..gli schizzi sono ovunque..si alza un urlo di gioia e di soddisfazione..la giornata è stata proficua..

All'apertura escono piccoli pesciolini, altri più grandi, alghe..un pezzo di corallo è lanciato via e cade a pochi cm dal piede di chi scrive..e inizia la divisione e le contrattazioni..giungono alcuni sudafricani, che possiedono dei lodge nelle vicinanze e iniziano ad acquistare..

Il tutto condito dall'aspro profumo del mare, del vento che sferza e alza la sabbia, dai canti delle persone..dalle urla..

Il mare blu, la distesa di sabbia e dolci dune coperte da bassa vegetazione battute dal vento..è lo scenario dove queste attività hanno luogo..

Altro episodio, meno romantico, e almeno per il nostro immaginario, sconvolgente, è avvenuto ieri sera.

Arrivano alla missione mama Carlotta accompagnata dalla senhora Maria, la responsabile dell'orfanado. La mama dice di essere stata morsicata da un cobra! Una notizia da far tremare i polsi..certo è vero che il serpente raramente morde e lo fa per difesa, e di solito non spreca il prezioso veleno,ma comunque è sempre sconvolgente..sapere che fuori, sulla strada di tutti i giorni sono in agguato cobra..

Le ferite non erano grandi e gli viene posta una pietra, di cui avevo sentito parlare, sulla ferita. Il serpente era molto piccolo e quindi difficilmente letale e la mama, sebbene un po' spaventata sembrava in buono stato e la vista del pesce e del riso offerti dal padre certamente hanno aiutato a confortarla..con la sua pietra al piede è stata poi accompagnata a casa e sta già molto bene..

Una esperienza da ricordare..

E domani mi attende un viaggio della speranza fino a Maputo..altro materiale per il nostro blog

Até logo

Samuele


05/01/08

 

Una visita importante



La nostra scuola e la missione sono state visitate da una delegazione del Celim, una NGO, che presto sarà presente ad Inhassoro con un progetto importante per il nostro distretto. È prevista infatti la partenza dei corsi per formare operatori nel campo turistico e in più l'apertura di un eco-lodge, gestito dagli allievi.


Una iniziativa che viene incontro ai bisogni specifici del distretto di Inhassoro, la cui mancanza di personale specializzato nell'ambito turistico rischia di minimizzare le positive ricadute del settore sul tessuto locale.


A coprire questa lacuna sarà appunto Celim, con il progetto che partirà nel 2009.


Abbiamo avuto ospiti il rappresentante paese, Luca Chionni, il rappresentante paese in Zambia,in visita in Mozambico, Gianclaudio Bizzotto con la moglie Sabrina Pattenuzzo,anch'ella impegnata nelle attività Celim in Zambia e il loro vispo bimbo. Insieme a loro un imprenditore locale,Christophe Ceccarelli che possiede una carpenteria ad Inhambane.


Hanno visitato la scuola e si sono complimentati per il lavoro svolto. Da parte nostra siamo pronti a collaborare con loro per il futuro di Inhassoro.


 

Un anno nuovo

Ecco i primi post del nuovo anno..tranquilli,m non ero sparito, semplicemente il nuovo anno si è aperto con molte attività

Nella settimana fra Natale e Capodanno abbiamo avuto la visita di una coppia italiana, Marinella e Franco, in viaggio verso il nord del Mozambico. Hanno lasciato anche alcune cose per la missione..e sono stati protagonisti di una disavventura con incidente stradale, ma per fortuna senza problemi.

I festeggiamenti del capodanno li ho tenuti nella capitale provinciale, e quindi dopo la parentesi di buoni auspici si riparte nella scuola.

I primi giorni dell'anno sono stati dedicati alla contabilità, in modo da avere i conti in ordine con la scuola prossima all'inizio. Si è rivista la brochure della scuola e il manifesto..da lunedì inizieranno le immatricolazioni e si andrà verso l'inizio delle attività didattiche.

Forse avremo anche la visita di una autorità nei prossimi giorni, quindi controllate il blog!

Oggi invece abbiamo avuto l'onore di avere ad Inhassoro una visita particolarmente importante, ma questa merita un post a parte.

Un Buon Anno ai nostri lettori e speriamo di poterli accompagnare con le storie dei nostri successi e delle nostre difficoltà in questo angolo di Sud del Mondo

Samuele


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