06/01/08
Episodi di vita quotidiana
In attesa di un post dedicato alla vita di missione e su cosa voglia dire praticamente vivere in una, vi racconto due episodi di vita quotidiana, per accompagnarvi nella realtà del Mozambico.
Camminando sulla spiaggia di Inhassoro non è raro incontrare la sera, le barche di ritorno dalla pesca. Una eccitazione si spande e da ogni lato arrivano donne e bambini con cesti e bacinelle di plastica pronti ad acquistare il pesce. Si stendono sulla sabbia in attesa che gli uomni portino a riva la rete. Urla da parte dei marinai più esperti organizzano una forza di trazione di 10-15 uomini. Lentamente la rete inizia a stringersi e sulla superficie blu del mare si iniziano a vedere i primi movimenti dei pesci. Le azioni si fanno più concitate, il ritmo avanza e molti si portano intorno alla rete..si intonano canti..si continua a tirare..ed ecco che il fondo della rete inizia ad apparire, mentre dall'alto i gabbiani controllano il campo in attesa della loro parte.
Finalmente l'azione degli uomini fa apparire il grande sacco..un ammasso di alghe e pesci..è un vortice di sabbia e acqua che alza per l'agonia dei pesci portati fuori dall'acqua..gli schizzi sono ovunque..si alza un urlo di gioia e di soddisfazione..la giornata è stata proficua..
All'apertura escono piccoli pesciolini, altri più grandi, alghe..un pezzo di corallo è lanciato via e cade a pochi cm dal piede di chi scrive..e inizia la divisione e le contrattazioni..giungono alcuni sudafricani, che possiedono dei lodge nelle vicinanze e iniziano ad acquistare..
Il tutto condito dall'aspro profumo del mare, del vento che sferza e alza la sabbia, dai canti delle persone..dalle urla..
Il mare blu, la distesa di sabbia e dolci dune coperte da bassa vegetazione battute dal vento..è lo scenario dove queste attività hanno luogo..
Altro episodio, meno romantico, e almeno per il nostro immaginario, sconvolgente, è avvenuto ieri sera.
Arrivano alla missione mama Carlotta accompagnata dalla senhora Maria, la responsabile dell'orfanado. La mama dice di essere stata morsicata da un cobra! Una notizia da far tremare i polsi..certo è vero che il serpente raramente morde e lo fa per difesa, e di solito non spreca il prezioso veleno,ma comunque è sempre sconvolgente..sapere che fuori, sulla strada di tutti i giorni sono in agguato cobra..
Le ferite non erano grandi e gli viene posta una pietra, di cui avevo sentito parlare, sulla ferita. Il serpente era molto piccolo e quindi difficilmente letale e la mama, sebbene un po' spaventata sembrava in buono stato e la vista del pesce e del riso offerti dal padre certamente hanno aiutato a confortarla..con la sua pietra al piede è stata poi accompagnata a casa e sta già molto bene..
Una esperienza da ricordare..
E domani mi attende un viaggio della speranza fino a Maputo..altro materiale per il nostro blog
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Samuele
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