17/12/07

 

Esplorando Inhassoro

Il fine settimana è giunto e con esso è finalmente venuto il momento di lasciare un poco il lavoro, che finora mi ha preso, e iniziare ad esplorare per gradi la realtà sociale di Inhassoro.

Il venerdì sera, insieme al nostro tecnico Agostino Lanza, finalmente varchiamo i cancelli della missione e ci lanciamo, accompagnati da tutto il firmamento celeste (l'inquinamento luminoso non esiste qui) verso il locale da João..

Il camminare al buio, la sera è una emozione nuova e pian piano si vedevano nella notte le consuete file di donne con i secchi di acqua..alcuni uomini ancora intenti a completare i lavori..mentre dalla baracchine, un tetto di lamiera e poco più si alza forte il martellante suono del rap americano alternato a qualche hit locale..

Segno che il fine settimana è arrivato..

La nostra meta è un semplice locale, una capannuccia e quattro tavoli in plastica..ma ha il grande vantaggio di avere la televisione, e come negli anni 50 del secolo scorso accadeva in Italia, è un punto di ritrovo per vedere la scatola magica..

Anche per noi è bello vedere la tv..c'è una specie di spettacolo stile gemelle Kessler che però fa la gioia degli avventori seduti ai tavoli e il volume è discreto rispetto a quello delle baracchine..

Ci sediamo ad un tavolo e ordiniamo una birra fresca..c'è poca gente..e i pochi o sono intenti a vedere la tv, altri mangiano, altri giocano a dama..

Pian piano altri avventori arrivano e il locale si ravviva..incontriamo uno dei nostri professori che ci consiglia di andare ad un altro locale, ma il nostro tempo sta per finire e così ci avviamo verso casa..una prima esplorazione, timida, della Inhassoro by night..

Il giorno dopo invece, dopo il consueto lavoro mattutino, inizio ad entrare in contatto con i ragazzi del posto..sinora c'era un po' di timore reverenziale..alcuni pensavano fossi un religioso..

Ecco che allora si inizia il dialogo con il linguaggio universale dello sport e si finisce, 2 contro 2, a giocare a basket..io, un professore giovanissimo, Mauro, e altri 2 ragazzi della secondaria..si aggungono altri ragazzi e sotto il sole si comincia a ridere e scherzare..

Sudati ci si ripromette di creare la consuetudine del fine settimana basket..sport un po' di serie B qui..come in Italia a regnare sovrano è il calcio..

È piacevole tornare alla missione, con il panorama del mare blu di fronte consci di aver iniziato un dialogo interessante..

La domenica mattina è incentrata sulla celebrazione della S.Messa, che qui è vissuta con grande partecipazione dalla popolazione locale..c'è il signore vicino a me che tutti i giorni veste i suoi stracci, ma la domenica si cambia, si lava, si pettina, e poco importa se i suoi malconci pantaloni lunghi abbiano vistoso buco all'altezza del ginocchio e la camicia a maniche lunghe sia lisa e le scarpe in simil-pelle siano senza lacci..egli è negli abiti della festa e con grande umiltà e devozione recita le sue preghiere seguendo la messa da un libro dalle pagine consunte..

Sotto il mango attende in preghiera il sacerdote don Pio..egli avvolto dalla sua veste,nel caldo micidiale,attende i penitenti per la confessione..una immagine di un uomo che vive la sua fede nella testimonianza quotidiana e nella condivisione..

Si può condividere o meno la scelta religiosa, ma si deve dar conto del rispetto e dell'autorevolezza che ispira.

Il caldo pomeriggio passa con il team del basket..la cosa più terribile è fare a piedi i 500 metri che dividono la missione dalla scuola..in salita sotto il sole delle 13..una vera e propria marcia nel deserto..

È una gioia giungere all'ombra del grande albero che ombreggia il cortile della nostra scuola..

Una curiosità..sono stato ad aggiustare una gomma e sono andato in un gommista..l'unico di Inhassoro..altro non è che una capannuccia, con tetto di paglia..dove si trovano cerchioni sparsi, un compressore e vari attrezzi..unico segnale che distinguono questa capanna dalle mille altre simili..e mentre un omone continua a battere con un martello un cerchione, ecco che un bambino, avrà avuto, 7 massimo 10 anni, prende la ruota, analizza con la rudimentale tecnica del secchio d'acqua il problema e poi, con fare da esperto, si fa consegnare le pezze, prepara gli strumenti e infila una pezza all'interno del pneumatico..

Con voce forte si fa assistere da un altro ragazzo e dopo pochi minuti ecco che la gomma come nuova!!

Incredibile..

il processo di scoperta andrà avanti e quello che auspico è che possiamo insieme penetrare nella realtà mozambicana, giorno dopo giorno..insieme..

A presto!


 

 


Commenti: Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]





<< Home page

This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]