06/12/07

 

Il ritorno ad Inhassoro…un altro viaggio della speranza.

Ultimi giorni a Maputo, dopo aver superato tutti gli ostacoli.

La città, che giro a piedi per le ultime spese, è davvero bellissima..almeno durante il giorno..si dice che Lourenço Marques fosse una delle più belle città d’Africa..e a ragione..ora, dopo 30 anni le vestigia del passato sono ancora làmanca qualche tombino, quindi attenzione quando si cammina..c’è molta più immondizia in strada..un po’ di caos in più, ma si sta lavorando a ripristinare il glorioso passato..

Altro incontro curioso..un signore mi si avvicina..mi saluta come mi saluterebbe credo il mio migliore amico..mi chiede se ho il visto..e se mi ricordassi di lui, gentile ufficiale della immigration che mi avrebbe aiutato all’aeroporto!!! Ora però non lo riconoscerei perché in abiti borghesi..bellissima presentazione..dopo aver liberato la mano che aveva intrappolato nella più calorosa stretta di mano mai ricevuta, chiedo cosa vuole..e ovviamente soldi per la benzina..bel tentativo..ma gli è andata buca..

Altra task espletata è stato il recupero della valigia smarrita dal sacerdote a capo della Missione Cattolica di Inhassoro, don Pio Bono..vado all’aeroporto con Silva, un taxista..un Golf scassato…con il vetro del finestrino tenuto da un legnetto…il resto immaginate..
Comunque arrivo ..entro e vengo portato alla sezione arrivi…la struttura dell’aeroporto risale agli anni 60-70..un po’ cadente…i bagagli sono ammassati in uno sgabuzzino..con il tag e tanta buona volontà vado alla ricerca del bagaglio perduto…una esperienza già vissuta nel mitico Mwalimu Nyerere International Airport, a Dar es Salaam…

Lo ritrovo e il solerte uomo della dogana, nel calore del sabato pomeriggio si alza dalla sua seggiola, in un ufficio dal vetro rotto e si avvicina…e inizia la perquisizione…ci sono palloni per i bimbi e altri regalini…con mano destra faccio scivolare il salame del don Pio sotto i vestiti….ecco che il funzionario vuole farmi pagare la dogana per i palloni e gli altri regalini..una cosa folle!!!le proteste, la diplomazia e il fatto di dire che sono regali per i bimbi, dopo un bel po’ hanno ragione del burbero doganiere…

Si riparte….

Domenica è il giorno della partenza dalla mitica Junta…accompagnato solo di una busta di plastica stile profugo, mi accingo a scegliere il primo bus in partenza…la mia scelta va ad un mezzo che mi pare in condizioni buone…con i sedili intatti…e un bel leone sulla fiancata…salgo…
Sono le 5 e 30 del mattino…dalle porta anteriore come un fiume in piena sale la pletora dei venditori ambulanti…uno via l’altro…il refresco…boss quer credito?....o biscotti…con bacinelle, carichi come alberi di Natale vendono di tutto….il peggiore quello che mi apre di fronte al naso il prezioso contenuto del suo recipiente di plastica…un pollo unto e patate ultra unte…dall’odore terribile per le 5 e 45 del mattino…e una signora della fila vicina ne compra un pezzo..che viene messo in una busta di plastica nera…

E la processione continua…arrivano a vendere giocattoli cinesi pieni di lucette…alcolici…scarpe…
Ripassano innumerevoli venditori di pollo…

Il bus si va riempiendo ma non così in fretta…alle 7 dovrebbe essere la partenza…alle 7 vediamo un bus partire…mi piange il cuore..ma attendo..

Finalmente sale l’autista e forse si parte…ma ecco che un signorem seduto da ore sul bus, chiede quale sia l’ultima fermata e si accorge che non è la sua destinazione…inizia ad urlare al venditore dei biglietti, dicendo che lo ha truffato, etc…una baruffa che ci fa perdere 15 minuti e che vede il signore scendere con il suo carico di bagagli…

Davanti a me stanno caricando un bus fino all’inverosimile…il tutto nella bolgia della Junta…un vero e proprio girone dantesco…

Il bus si muove…gioia…ma ecco che si va ad incastrare fra altri 2 bus in attesa…chiede passaggio…e per 30 minuti urla, strepiti….gli autisti che si insultano…e tutta la gente che sta a guardare…naturalmente nessuno si muove…e anzi l’autista del mezzo di fronte a noi si mette tranquillamente a parlare al telefono!!!!

Folle….aprirei qui una considerazione che lascio ai lettori…può certamente essere folkloristico tutto questo, ma pensate un attimo ai danni economici, al costo Mozambico, di un sistema di trasporto simile…ore non lavorate…ritardi…inefficienze…

Il viaggio inizia…il bus pare muoversi abbastanza bene…si ripassa il Limpopo e si superano i numerosi posti di blocco…ove uomini in uniforme controllano il bus…

Superiamo le città fantasma, relitti del tempo coloniale e arriviamo verso Maxixe….ma ecco che il bus si ferma…le spie che lampeggiavano, almeno io me ne ero accorto sul display dell’autista, sicuramente avevano ragione di farlo…manca acqua nel motore!!!!

Si scende…e le signore approfittano per cambiare i bimbi, fare spese dato l’assalto dei venditori, prendere un po’ di aria, dato il feroce caldo…

Arriva in soccorso la tanica dell’acqua..e dopo altro ritardo si riparte, questa volta senza problemi verso Maxixe…

Mi fermo e il giorno dopo vado ad affrontare l’ultimo ostacolo verso il mio permesso di soggiorno!!!

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