22/05/08

 

Viaggio a Maputo



La scorsa settimana il presidente di IPSIA Vercelli ONLUS si è recato, con lo scrivente, a Maputo per vari incontri per mettere a punto i prossimi progetti della scuola. Sono in cantiere la costruzione delle nuove aule e il grande progetto della nuova chiesa di Inhassoro.

Il viaggio è stato denso di avventure e incontri piacevoli nelle varie realtà missionarie che ci hanno ospitato.

Si è anche approfittato di Maputo per fare acquisti per la scuola e per ritirare le pagelle e i registri dal Ministero della Educazione. La prima avventura degna di nota è proprio stato il ritiro delle paute (le pagelle), i registri e i fogli individuali dei ragazzi.

Dopo esser salito di buon'ora al settimo piano del Ministero e aver parlato con il responsabile vengo indirizzato al magazzino del Ministero. Una impresa il trovarlo. La zona è quella presso la vecchia fortezza portoghese, ma ricevo almeno 4 indicazioni diverse prima di riuscire a trovare il posto.

Entro in un edificio polveroso, con montagne di computer ormai in disuso, ferri, il soffitto un po' cadente..da dietro i banchi vi sono il capo, con giacca e cravatta, una signora che legge il quotidiano nazionale, un giovane intento a lavorare su un pc e un signore di mezza età che sta parlando al telefono e noto che l'apparecchio è tenuto insieme dal nastro adesivo.

Mi presento e chiedo di ritirare il materiale. Segue una chiamata fiume con il Ministero che autorizza la consegna del materiale, come già chiesto.

Inizia quindi l'operazione di conta del materiale. Io, con il signore di mezza età iniziamo a contare prima le pagelle, 1000 fogli, poi i fogli di valutazione individuale, altri 1000 e i registri.

Mano mano che si contava un altro inserviente con diligenza incartava le pagelle e il resto del materiale.

Con pazienza, e con numerosi tagli alle mani, le ormai mitiche paute furono contate e caricate sulla TATA.

Un saluto al magazzino del Ministero e via per altre compere.

Le corse nel caos della città e le difficoltà nel trovare materiale specifico sono all'ordine del giorno, ma si riesce a recuperare quasi tutto.

Si comprano anche cipolle e aglio, dato che nella capitale questi generi, importati come le patate dal Sud Africa, costano decisamente meno che a Inhassoro. Anche per la benzina e il gasolio vi sono prezzi separati, a Maputo si paga circa 1 euro al litro, a Maxixe 1 e 10, ad vicino ad Inhassoro 1,30 circa.

Durante il viaggio di andata siamo stati ospiti della Comunità della Sagrada Familia, con la cui università, si è già aperta una grande e proficua collaborazione che ha portato Aderito (vedi post precedenti) in Italia a studiare, collaborazione che si approfondirà sempre più.

Altra visita significativa è stata quella alla missione San Josè di Mongue, guidata da padre Vittorio, sempre della congregazione della Sagrada Familia. Sta realizzando un centro di carpenteria e ha realizzato 5 piccoli bungalow all'interno della grande piantagione di cocchi da destinarsi per viaggiatori che vogliano immergersi nella natura, lasciarsi lo stress e la civiltà lontani e vivere una esperienza di pace missione e semplicità.

Nel contempo sta riabilitando la vecchia missione gesuita, costruita nel 1893, proprio sulla punta del promontorio di Mongue, di fronte alla magnifica Punta Linga Linga. La natura è rigogliosa..dopo una mezz'ora di pista fra i cocchi si apre al viaggiatore lo spettacolo mozzafiato della baia, dei dhow che solcano le acque poco profonde e le numerose trappole dei pescatori.

Solcano il mare in piccoli gusci, scavati nei tronchi, ai nostri occhi una cosa impossibile, ma reale..come il pesce che portano a riva..una riva che conserva intatto uno degli ecosistemi più a rischio del pianeta..le mangrovie

La vecchia verandina sul mare della missione gesuitica a picco sul mare ci fa definitivamente innamorate di questa magnifica missione di frontiera, portata avanti con caparbietà dal padre, in un luogo senza elettricità e in cui ha dovuto costruirsi le strade con una ruspa donata da benefattori italiani.

Sulla strada del ritorno lungo le piantagioni di cocchi incontriamo i venditori e in maniera davvero folkloristica riempiamo l'auto di preziosi cocchi per i ragazzi dei nostri internadi..

L'auto così carica inizia il viaggio di ritorno verso Inhassoro..un'auto in vero stile africano..inventario :

computer, 3 latte di antiruggine, 2 latte di fibra di vetro, 5 scatoloni con le mitiche paute, 3 sacchi di cipolle, 2 scatole con le enciclopedie, 5 kg di aglio, 150 cocchi e i mitici frangos congelati..ovvero i polli congelati da consegnare con urgenza alle suore Domenicane di Inhassoro..

da far morire dal ridere..e poi le riviste dei padri comboniani da scaricare nelle varie missioni..

la TATA, grande auto, ci riporta sani e salvi a Inhassoro, dopo uno stop presso la missione di Maimelane.







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