25/06/08

 

Intervista a padre Ezio Bono


Pubblichiamo una intervista fatta a padre Ezio Bono, rettore della Università Pedagogica Sagrada Familia di Maxixe, che ringraziamo per la disponibilità e il tempo che ci ha voluto dedicare.

Ci accoglie nel suo studio, con umiltà e con il sorriso franco che lo contraddistingue.

Iniziamo con un po' di storia personale..

Ordinato sacerdote nel 1987, e ha avuto esperienze prima in Brasile, per 3 anni, in Svizzera e poi in Mozambico. Egli si è principalmente occupato di pastorale giovanile e di formazione

Grazie alla sua preparazione è stato chiamato,dal dicembre del 1998,in Mozambico.

-Come è nato questo progetto?

Il progetto nasce dalla osservazione dei bisogni specifici della provincia di Inhambane. Non vi erano università e la maggior parte dei giovani erano costretti ad andare a Maputo o Beira. Nonché si è osservata la grande debolezza del personale docente delle scuole, la cui formazione non arrivava alla fine del ciclo sella scuola secondaria.

Esso è quindi nato per elevare la formazione dei professori della provincia e dare la possibilità dei giovani a laurearsi. Prima come centro giovanile, poi come scuola pre-universitaria e dal 2006 con l'Università vera e propria.

-Come è organizzata l'Università?

Essa ha un corso triennale, corrispondente alla laurea breve italiana e poi 1 anno per la licenziatura, come nel vecchio ordinamento italiano. Ma si sta lavorando per implementare la riforma del 3+2. Dal punto di vista del riconoscimento essa è una delegazione della Università Statale di Maputo, che rilascia i diplomi e garantisce il riconoscimento dei titoli di studio, mentre la gestione è delegata alla Congregazione.

-Quanti sono gli alunni e come si accede?

Gli alunni sono 600, la maggior parte di Maxixe e Inhambane e dai distretti vicini. Vi si accede per concorso pubblico nazionale fatto in tutte le varie delegazioni provinciali.

-Quali i piani futuri?

Nel futuro vi sono accordi di collaborazione con Università italiane. Per ora siamo ancora a manifestazioni di interesse ma si sta lavorando duramente in questo senso.

Nel 2009 si spera di poter aprire la nuova sede, più adatta per il grande sviluppo che ha avuto l'università e per far fronte alla scarsità di spazi.

-Quali le difficoltà?

Le difficoltà più grandi sono state paradossalmente non a livello locale, dove anzi siamo stati incentivati ma in Italia. Molte le critiche e le perplessità nel far passare un progetto universitario. Esso sembrava in contraddizione con l'immagine tradizionale dell'Africa, pareva un lusso. In realtà investire nella istruzione superiore, nella creazione di una coscienza critica è il modo per far uscire il popolo dalla logica dell'assistenzialismo, farlo andare con le proprie gambe, rinforzare la società civile e quindi porre fine alla piaga della corruzione, del lassismo, della non responsabilità della classe politica.

-Quali i modi di finanziamento?

La Congregazione finanzia tutte le opere straordinarie, mentre la gestione ordinaria è garantita dalle rette degli studenti. Le rette sono volutamente basse, la metà di quelle richieste da altre università private e ben 60 studenti sono appoggiati con borse di studio dall'Italia.

In questo senso si inserisce la collaborazione con IPSIA Vercelli ONLUS che ha reso possibile l'ingresso di Aderito al Politecnico nella facoltà di Ingegneria e che presto sarà seguito da altri 2 ragazzi.

Questi ragazzi saranno i formatori di domani e aiuteranno a creare la facoltà di Ingegneria. Altri 2 docenti stanno già seguendo un corso di dottorato in Italia.

Attualmente i docenti sono 40, la maggior parte mozambicani con l'ausilio di docenti di lingua statunitensi per l'inglese, congolesi per il francese e i padri italiani.

Un corpo docente cosmopolita per abituare i nostri ragazzi ad avere una proiezione sul mondo esterno e per abituarli al confronto e allo scambio.

Ringraziamo padre Ezio Bono e auguriamo successo alla sua iniziativa e garantiamo il nostro sostegno alle sue iniziative.

Per maggiori informazioni www.unisaf.net



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