15/11/08
Intervista con Alice Grazio
Incontriamo oggi Alice Grazio, anzi la dott.ssa Alice Grazio, che ci accoglie con i suoi capelli corvini, il sorriso sempre acceso e occhi brillanti dai quali traspare l'entusiasmo per la partenza ormai prossima.
Alice è di Cigliano, ha 26 anni e si è laureata in Cooperazione, Sviluppo e Mercati Transnazionali.
Le chiediamo il perchè di questa scelta ho sempre coltivato un grande interesse per i sistemi culturali che fossero altro dall'Occidente, in particolar modo mi ha sempre affascinato l'Africa, perchè questa vive di logiche e tempi completamente diversi da quelli a cui siamo abituati noi.
Il Mozambico quindi viene a proposito quindi certamente in quanto fare domanda per il servizio civile nazionale all'estero mi è sembrata la naturale conseguenza di tutto ciò. mi sono affidata all'ONG IPSIA (Istituto Pace, Sviluppo Innovazione Acli) perché quest'estate ho fatto un'esperienza di volontariato con questa ong: un campo di animazione per bambini ad Al-Khass, vicino a Betlemme, in Palestina. il campo, facente parte del progetto di volontariato internazionale denominato Terre e Libertà è durato due settimane. è stato molto bello, l'esperienza fantastica e ben organizzata pertanto ho trovato in IPSIA un ambiente competente, stimolante ed amichevole (perché poi si è trattato di relazioni fra ragazzi grosso modo della stessa età, quindi assolutamente non un ambiente ingessato!!!). questo mi ha convinto ad inoltrare la domanda di servizio civile.
E siamo curiosi, IPSIA propone anche altre destinazioni oltre al Mozambico?
si parte anche per Salvador de Bahia, 2 ragazzi e Recife 3 località queste in Brasile, per Meru e Nairobi in Kenya,per un totale di 4 , poi i Balcani con l'Albania, 2 ragazze,il Kosovo, altre 2 e infine Santiago del Estero in Argentina, con 3 baldi giovani.
Perchè proprio il Mozambico?
Credo perchè in Mozambico sono già stata nell'agosto del 2005: allora ero ospite della missione di Don Pio e Caterina Fassio e svolgevo le ricerche per la tesi di primo livello, tesi che ha studiato i gruppi di microcredito che si riuniscono ad Inhassoro.
Competenze che quindi non potranno che esserti utilissime nella tua prossima esperienza alla Estrela do Mar. E quali le impressioni di questa prima esperienza del 2005, sia pur breve?
Durante il mese di permanenza ho conosciuto le maestre dell'asilo di don Pio e loro si sono occupate di portarmi in giro per il villaggio e mi hanno fatto sentire come a casa, mi aiutavano col portoghese ed erano incuriosite dal fatto che parlassi inglese. mi hanno accompagnato a fare le treccine all'africana, a vedere bambini appena nati ed altri asili vicino ad inhassoro, volevano starmi vicino.
Allora la missione ospitava a dormire 10 bambini orfani, 9 maschietti ed una femminuccia, Teresa, che mangiava alla missione ma dormiva altrove, da una mama che Caterina aveva trovato per lei, perché avesse compagnia e cure femminili...Allora erano tutti molto piccoli, frequentavano la prima elementare quasi tutti, Eusebio aveva addirittura solo 4 anni...qualche tempo fa, durante una delle conferenze di Samuele Tini (il volontario IPSIA VC presente a Inhassoro, n.d.a) mi è capitato di vederli in una foto...mi è preso un colpo per quanto sono divenuti grandi!!!! oggi la missione dà vitto ed alloggio ad un numero maggiore di bambini, io non vedo l'ora di testare con mano quanto questa attività di carità sia cresciuta e voglio vedere dal vivo quei miei 10 bambini, sentire se si ricordano di me, cosa fanno adesso...
Dalle tue parole traspare un forte legame con Inhassoro...
Ho indubbiamente un legame affettivo con le persone del posto e mi ricordo ancora con fascino dei luoghi che ho visitato in Mozambico, delle città coloniali e dei paesaggi di terra rossa cui uno non può non voler tornare!!! mi ricordo dei canti delle donna per strada e nelle comunità della savana, urlati al cielo per accogliere te, visitatore bianco, mi ricordo delle corse in pick-up lungo panorami mozzafiato....ovviamente sono curiosa di vedere come la gente si sia ripresa dal ciclone Favio che li ha colpiti nel febbraio del 2007, anche se so già che non c'è avversità che piega queste persone che vogliono mettersi in gioco per il futuro del loro paese, vogliono, coem vogliano tutti noi, maggiori opportunità per i figli...
Andiamo ora ad analizzare il tuo nuovo ruolo in questa seconda calata ad Inhassoro. Questa volta di un anno..puoi spiegarci di cosa ti occuperai?
il mio lavoro durante l'anno di servizio civile sarà quello di stare dietro alla scuola professionale "Estrela do mar", per il rafforzamento della scuola molto è stato fatto dal servizio civile che mi ha preceduto, Samuele Tini. io dovrò mantenere il gran lavoro fatto e cercare di andare un po' più in là, se ne sarò capace. questo per due ragioni. uno dei campi in cui l'arretratezza è maggiore in Mozambico è il campo dell'istruzione: in media i ragazzi hanno quattro anni di ritardo negli studi, ma questa è solo la media nazionale...nel 2005 io mi ritrovai ad aiutare un ragazzo di20 anni a fare i compiti di inglese: a 20 anni era ancora in terza media...
Quali sono le motivazioni storiche di tale arretratezza?
Principalmente a causa della guerra e delle devastazioni sociali che essa aveva portato con sè (padri mai tornati e madri che non si occupavano dell'istruzione dei figli perché era già dura dar loro da mangiare). l'arretratezza nella scolarizzazione è tanto più un fattore di mancato sviluppo se si pensa che il distretto di Inhassoro non è affatto povero: vi sono giacimenti di gas naturali, il cui sfruttamento però non va a vantaggio dei mozambicani semplicemente perché nn c'è manodopera qualificata che possa effettivamente lavorare in quei giacimenti!!! ecco perché puntare sull'istruzione!!!! nel 2005, nella mia prima esperienza africana, alla scuola c'erano ancora così pochi corsi ed alunni, che non si potevano vedere i risultati delle azioni intraprese....dopo soli tre anni, i corsi aumentano e sappiamo che metà dei ragazzi viene assunta e che l'altra metà prosegue gli studi!!!
L'istruzione quindi la leggi come chiave per lo sviluppo..
Proprio così, mi piace l'idea di lavorare per l'istruzione in Mozambico, questo - finalmente - è un progetto di cooperazione che non sfocia nell'assistenzialismo: con l'istruzione si forniscono gli strumenti per fare scelte consapevoli ma si lasciano le persone libere di decidere su come comporre il proprio futuro, anzi le si rende più libere ancora perché non più soggette all'ignoranza che tanto le espone a sfruttamenti che sono violazione dei diritti umani!!!! l'istruzione è uno dei diritti ricompresi nella Carta di San Francisco delle Nazioni Unite: se noi investiamo in istruzione, noi investiamo in un modo migliore perché persone istruite nn hanno bisogno di supporto continuo, questa è una buona via, anche se non la sola, per aiutare i paesi in via di sviluppo a non dipendere più dall'aiuto esterno, dell'occidente.
Vediamo quindi come l'intervento delle ACLI, con il progetto Una Speranza per il Mozambico, stia dando ottimi risultati. Certamente sappiamo che molto è ancora da realizzare. L'obiettivo sostenibilità della scuola, è in divenire, e si sta rafforzando, ma sono ancora necessari sostegni dai donatori.
E in quest'ottica si situano i molti progetti portati avanti da IPSIA Vercelli Onlus, la sede locale di IPSIA, che è l'unità che gestisce Inhassoro e che garantisce anche la presenza continua di volontari in loco. Un bel segno del Vercellese che si impegna e che si distingue nel mondo.
Struttura che certamente ti sarà vicina e saprà guidare bene i tuoi passi..
Certamente, infatti sebbene sarò sola ad Inhassoro nella gestione, questo compito non mi spaventa perché potrò contare sui volontari di IPSIA Vercelli, in primis il presidente, Michele Lepora, tutte le volte che ne avrò bisogno.
Non dimentico poi che sul campo vi sono i due ciglianesi, don Pio Bono e Caterina Fassio.
Insomma non ho paura perché so che dietro a quello che si fa ad Inhassoro c'è una bella squadra, fatta di persone competenti e soprattutto disponibili, che lavorano assieme di comune accordo ed avendo intenti comuni. Da ultimo, non ho paura perché all'inizio del mio lavoro sarò accompagnata da Samuele Tini, che ha vissuto là e lavorato per la scuola, l'anno passato. di lui ho gran fiducia e prima ancora di iniziare so già che sarà un cicerone cui non dirò mai grazie abbastanza!
E noi, certi delle sue capacità e sicuri del suo impegno, attendiamo Alice nel suo nuovo compito, dal 19 novembre inizierà la sua avventura in Mozambico e la potrete seguire e accompagnare da queste pagine.
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