05/02/09

 

IL GIORNO DEGLI EROI MOZAMBICANI

Cari ed appassionati lettori,

oggi volevo parlarvi di una piccola celebrazione cui ho appena assistito….

In Mozambico, il giorno 3 febbraio è festa nazionale: è il Dia dos Erois Mozambicanos, Giorno degli Eroi Mozambicani.

In questa data, nel 1969, è scomparso il primo presidente del FRELIMO, Eduardo Mondlane. Ecco, forse molti di voi staranno dicendo: “Stop!!Non ho capito niente!!Mi sono perso!!!FREccche??”

E siccome io qua mi sto facendo una super full-immersion nella storia di questo paese, vi spiego brevemente di cosa sto parlando e cosa si sta commemorando ad Inhassoro.

Allora, il Mozambico era una colonia portoghese; la presenza portoghese in Africa si può datare addirittura al 16° secolo, quando molte potenze europee, e fra queste il Portogallo, si gettarono all’esplorazione dei mari, per cercare vie alternative per arrivare in India e agli stupendi e utili prodotti dell’Estremo Oriente (ci si avventurava per mare perché il commercio via terra era impedito dalla conquista della penisola arabica da parte dei turchi-ottamani). Siccome gli europei inizialmente presentavano interesse solo la commercio, la presenza bianca in Africa era limitata ai porti e a poche teste di ponte mercantili. Così avveniva anche per i portoghese in Mozambico.

Ma durante l’Ottocento, il gioco delle nazioni europee che solcavano i mari divenne un gioco di potenza e cominciò un controllo a tappeto dei possedimenti coloniali, in Africa come anche in Asia: nel caso del Mozambico, questi divenne “Provincia d’Oltremare” dell’Impero portoghese. Negli anni ’30 dell’900, conformemente a quello che succedeva anche in altri stati europei, anche in Portogallo si instaurò un regime fascista, guidato dal Primo Ministro Salazar. Con questo governo si aprì una fase di nazionalismo economico: tutti i possedimenti coloniali dovevano essere gestiti in funzione dei bisogni della madre-patria portoghese: dovevano produrre quello che al Portogallo serviva, dovevano essere mercati per i prodotti finiti portoghesi e terre che accogliessero l’immigrazione portoghese. Capite anche voi cheper il popolo mozambicano non si aprì certo una stagione nella quale fosse possibile autodeterminare i propri destini, ma piuttosto una stagione di sfruttamento.
Quando il regime fascista portoghese entrò in crisi, in tutti i possedimenti coloniali, la situazione era andata oltre il limite di sopportazione…e si sviluppavano movimenti per la liberazione nazionale. Fra questi movimenti patriottici si ritrova il FRELIMO, che altro non vuol dire se non: FREnte de LIbertação do MOçambique. Fra gli intellettuali promotori di questo movimento troviamo Eduardo Mondlane, che ne fu il Primo Presidente, all’atto della sua creazione nel 1962 fino alla morte nel 1969.

Eduardo Mondlane è quindi un padre della patria mozambicana, uno se non il primo degli eroi nazionali che questo paese ricorda. In questo anno ricorrono i 40 anni dalla sua morte e il governo ha deciso di dedicargli molte celebrazioni, lungo il corso dei 12 mesi, per mantenere intatta la memoria storica.

Così, l’altro giorno anche Inhassoro ricordava quest’uomo che lottò per la libertà del paese. Al fondo della principale via di accesso al paese, sotto gli alberi si è radunata una piccola assemblea cittadina. Erano presenti tutte le autorità municipali, le donne inscritte alla sezione di partito chiamata Organização das Mulheres Moçambicanas, esponenti di varie chiese e i ragazzi delle scuole. Sono stati ripercorsi i passi salienti della vita di Eduardo Mondlane, che, nonostante fosse rimasto orfano di padre a due anni e avesse 13 fratelli, arrivò con la sua voglia di studiare fino alle università americane. Si è parlato a lungo delle sfide che il paese deve affrontare per svilupparsi e si è incitato molto allo sforzo comune del popolo.

Ovviamente, tanto per non far dimenticare allo spettatore dove si trovava, ogni protagonista della festa ha ballato e cantato!!

Ognuno può pensare quello che vuole dello stato di democrazia di un altro paese – spero solo che il mio lettore non giudichi troppo velocemente di vivere in una democrazia migliore di quelle possibili in Africa, perché non vi so dire quanto questa sarebbe considerata supponenza e grossa offesa qui. Certo è che i mozambicani cercano di metterci il cuore nel risollevare il loro paese dalla povertà, se poi qualcosa non va proprio per il verso per cui la vorremmo….aaaaah, niente di grave, è solo la prossima sfida!!.

A tutti un salutone,
Alice


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