28/02/10
Vivere e soppravvivere a Maputo
Girando per Maputo gli incontri particolari sono all’ordine del giorno, se ti perdi poi nelle viette della Baixa, il suo quartiere più pittoresco allora appare raro uscirne senza averne fatti.
Ci troviamo nella capitale per risolvere alcune “spinosissime” questioni, tipo: la riparazione di una preziosissima, se ti trovi ad Inhassoro lo puoi gridar forte, lavatrice e fare la revisione all’auto che ormai, dopo anni di onorato servizio, inizia a dare qualche segno di quell’inesorabile stanchezza che solo chi invecchia sa riconoscere…..saranno anche gli innumerevoli viaggi su e giu dalle dune o anche le diffusissime buche che la provano? Non potremo mai saperlo con certezza e soprattuto ce ne guardiamo bene dall’indagare, quel che è certo è che tutto ciò ci ha portato come vi dicevo dal principio nella coloratissima capitale, fortuna non da poco considerando la presenza di innumerevoli prodotti commestibili di cui Inhassoro ci priva. Ma….senza perdermi in chiacchiere vi stavo parlando degli incontri un po’ rari che si possono fare nella Baixa o dei suoi odori e sapori…
Chi l’avrebbe mai detto per esempio che avremmo incontrato un ristorante israeliano nel mezzo dei barugli mozambicani…..e seduta proprio davanti, quasi come una vestale che ti porge la mano una simpatica suorina con tanto di velo e rosario in mano…..raccontarlo sembra una barzelletta ma le contraddizioni in questo paese sono all’ordine del giorno. Tra i mille prodotti che la Baixa offre ce ne sono alcuni poi che nemmeno in Italia puoi pensare di trovare….oggetti strani, in forma e in colore, che per capire cosa sono puoi solo chiedere…e alla fine scopri che sono gabbiette per uccelli o contenitori per cibo, naturalmente le due cose qui sono intercambiabili dato che si connotano solo per una intelaiatura plasticosa di diverse tonalità…Quasi ad ogni angolo poi trovi ometti vestiti di giallo che promuovonola nuova banda larga di Mcel..che nel pacchetto di abbonamento infitrano anche un ombrellone….peccato che se poi esco dalla città di largo ci sono solo i campi che scorrono ai tuoi lati..e non di certo bande e connessioni ad internet.
Girare la città è un tripudio di stupore…e di gioia. Quest’ultima, in particolare, deriva dal oltrepassare integri gli intasati incroci, dove spesso e volentieri vedi piombarti addosso pick-up o tuk tuk taxi in preda ad una frenesia che nemmeno la tangenziale di Milano nelle ore di punta può competerci…insomma se ne esci vivo, tutti “punti vita” duramente sudati, ne sei proprio felice….e puoi anche dirti soddisfatto di esserti guadagnato una nuova giornata a Maputo…chissà forse guadagnandone abbastanza ci si può meritare un premio?
Per seguire le nostre avventure vi suggerisco anche www.samueletini.net
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