04/04/11

 

Aspettando … i Pomodori

6.30 di mattina, finalmente dopo un lungo período oggi sembra essere una giornata fresca e non troppo afosa. Alle 7.30 “appuntamento” all’ospedale, un semplice controllo. Arrivo con qualche minuto di anticipo, mi siedo in attesa che il laboratorio delle analisi apra; ingenuamente penso di essere la prima della mattina e giá mi compiaccio della mia puntualitá che non mi fará perdere molto tempo. Dopo poco tempo vedo arrivare il tecnico, con le classiche borse frigo dei vaccini e delle medicazioni, un secondo dopo la panchina sulla quale sono seduta si riempie di persone in attesa. Immediatamente capisco che la mia puntalitá era un’illusione e nonostante le apparenze sono l’ultima della fila. Accanto a me si siede una giovane donna un pó robustella, accompagnata da una bambina gracile, dallo sguardo ancora un pó assonnato. Dopo neanche mezzo secondo la giovane donna inizia a parlare a voce bassissima, senza guardarmi. Subito non capisco quello che dice, ma intuisco immediatamente che sta cercando di incominciare una conversazione di cortesia... “desculpe não intendei” ... con pazienza, ma sempre con la stessa aria di non curanza mi ripete la sua precedente affermazione. A stento, tra i pianti dei bambini e l’aprire e il chiudere delle porte degli ambulatori, riesco a sentire quello che vuole raccontarmi. Mi dice che lavora nell’agricoltura, non distante dall’ospedale e sta aspettando che l’insalata e i pomodori maturino, per poi poterli andare a vendere al mercato. Sorrido, guardo la mia gonna rossa pomodoro e penso a quanto potranno essere succulenti e gostosi i pomodori coltivati da questa ragazza. Anche lei fa caso al mio abbigliamento e la conversazione passa ad un altro argomento. Si stupisce dei miei sandali, mi chiede se li ho comprati a Maputo, mi spiega che qui nel distretto di Inhassoro non si possono trovare tipi simili di calzature, solo infradito di plastica; mi dice che per sandali un pó decenti si dovrebbe andare almeno fino a Maxixe (a 3h di macchina). Sconsolata per la delusione che devo dare alla mia vicina le spiego che sono sandali comprati in Italia molto tempo fa, sorride, piú per rassegnazione che per gentilezza.
Nel frattempo il tecnico esce dal laboratorio e avvisa che il tipo esame che entrambe stiamo aspettando oggi non sará effettuato, é necessario tornare la prossima settimana. Un pó amareggiata chiedo conferma di aver capito correttamente l’informazione e sempre sorridendo lei annuisce, prende la bamabina e si allontana. Sfortunatamente dovró ritornare la prossima settimana, ma chissá forse sará l’occasione di rincontrare questa donna e poterle chiedere se i suoi pomodori saranno maturati.

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