28/02/09
CAMPIONATO 2009
Inhassoro ha ben otto squadre ( - Otto????!!!Direte voi -…Otto!!Rispondo io, e dove pensavate di essere finiti? In un posto sperduto nel mondo? Inhassoro è “vila” importante, ecchediamine!!!). Quella per cui dovete tifare voi è quella che ha giocato stamattina, sul campo da calcio del paese…..e’ la squadra composta di studenti della scuola superiore pubblica di Inhassoro e della scuola “Estrela do Mar”.
Oggi la nostra beniamina giocava contro la squadra della scuola di Nova Mambone, che è veramente l’ultimo avamposto della provincia in cui vivo, visto che il villaggio che gli è di fronte già appartiene alla provincia di Sofala…e quando dico il villaggio che gli sta di fronte intendo proprio il villaggio che sta sull’altra riva del fiume rispetto a Nova Mambone!!
Allora, per fare la giornalista onesta, come voi mi volete, va detto che Nova Mambone gioca meglio di noi…i nostri ragazzi hanno qualche difficoltà, forse non sono ancora bene “squadra” visto che tendono a fare più tiri in porta che non passaggi…comunque ci siam difesi, sapete!!!!! Abbiam pareggiato: 1-1. E i nostri non han che da allenarsi per sbaragliare molti distretti!!!
Oltre le cronaca calcistica, un piccolo commento di riflessione, sopra la partita, ve lo scrivo: TUTTI i ragazzi, eccetto uno, giocavano SENZA scarpe, A piedi NUDI, su un campo da cacio che non è propriamente un tappeto erboso……..
E ora che ve l’ho raccontato, vi lascio coi vostri pensieri….
Alice
IL COMPLEANNO DI CATERINA
come state?
Posso dirvi che io sono ancora viva, riesce incredibile anche a me data la densissima settimana che ho passato. Torno nuovamente a chiedervi scusa se vi ho trascurato un pochino ma il fatto è che il governo mozambicano ha appena cambiato alcune regole relativamente al settore dell’Educazione… e quindi noi tutti (io che incarno Ipsia, i cooperanti di Celim, il responsabile amministrativo della scuola e la missione tutta) eravamo in fermento per capire bene come avrebbe funzionato il nuovo sistema e a partire da quando sarebbe entrato in vigore…
Insomma lavoravamo come dei matti e avevamo tutti un po’ di agitazione addosso per la paura di sbagliare…..perché ehi!!!poi ci rimettono i ragazzi della scuola!!!!
Comunque cercherò di mettermi al pari con le notizie su Inhassoro….
La prima notizia che vi darò è la più belle in assoluto!!!!abbiam fatto la festa di compleanno a Caterina!!!!
Il suo compleanno era il 23 febbraio ma abbiam fatto una bella cena tutti insieme qualche giorno dopo….Ed è stato proprio bello perché eravamo tutti noi che abitiamo in missione, le suore di Inhassoro e gli amici della missione di Maimelane. Forse voi noi ci conoscete da vicino ma per non farvi perdere l’orientamento riassumo subito chi erano i festaioli!!!
Allora, in missione vivono Don Pio, missionario vercellese da 41 anni in Africa, padre Giacinto, sacerdote mozambicano di 32 anni, ordinato l’anno scorso, il seminarista Canhote, che aiuta nelle attività pastorali e il gran capo, sommo generale di tutti noi: Caterina Fassio. Anche lei missionaria, laica, con una sberla di anni d’Africa sulle spalle ma più voglia di fare adesso di quanto ha lasciato l’Italia. Poi ancora, in tre baracchette in cemento separata l’una dalle altre viviamo io e due peacecorps americani, Sara e Hans (non vi preoccupate se siamo separati in casa J, siamo uniti da una gran bella amicizia, eheheheh).
Per venire alle suore di Inhassoro, a cena erano tre: irmã Blandina, mozambicana, direttrice pedagogica della nostra “Estrela do Mar”, irmã Fanny, colombiana, infermiera nell’ospedale di Inhassoro e irmã Beleza, recentemente arrivata fra noi e che insegna nella scuola elementare del paese. Mancherebbe irmã Idalina….alla festa non c’era perché è a Maputo per esami medici.
Ed infine i nostri amici della missione di Maimelane, villaggio vicino a noi….son potuti venire alla festa irmã Helena, irmã Margret e padre Gemo, che era compagno di studi di padre Giacinto….io sono molto legata a loro e con loro mi trovo molto bene a parlare e scherzare, il forte lagame che abbiamo è dovuto al fatto che abbiam fatto insieme il corso sulla cultura popolare in quel di Guiua.
Credo che si capisca da sé che il clima della serata è stato super amichevole e rilassato!!! Abbiam mangiato come dei re, perché ciascuno aveva portato qualcosa per il compleanno di Caterina. Abbiam cantato e riso e….cosa fantastica!!! Abbiam fatto diversi regali a Caterina e alla fine i diversi vestiti stavano bene insieme!!!!!uuuauuu!!
Caterina era molto contenta e, spero che non legga questo mi pezzo se no si arrabbia, vi confesso in un bisbiglio che era ben commossa!!!
Ci sentiamo per le prossime feste, ok?
Até logo, Alice
20/02/09
UNA NUOVA VICINA....
Cari affezionati lettori,
in queste mie righe di oggi mi piacerebbe parlarvi di un centro che ho visto durante il fine settimana. E della storia che gli sta dietro.
Dunque, lo scorso sabato mi sono recata a Vilankulos con il sig. Agostino Lanza, professore della nostra scuola, per vedere un progetto finanziato da alcuni suoi amici italiani. Il progetto, che queste persone appoggiano, parte dalle seguenti considerazioni del contesto su cui ha deciso di intervenire: Vilankulos (che dista 80 Km dalla nostra Inhassoro) sta divenendo un luogo di intenso sviluppo turistico, assai rilevante per tutto il paese. Purtroppo però, l’attenzione rimane concentrata esclusivamente sugli investimenti economici, sulle infrastrutture ed i servizi ma non si pensa a nessun intervento nel sociale. A causa di ciò, oggi in Vilankulos si trovano pasticcerie e internet-café, alberghi da 600 dollari a notte e negozi di telefonini, vi preparano pancakes americani e pasta italiana ma i bambini orfani dormono per strada. Molto spesso sono senza istruzione scolastica e vivono elemosinando e dei lavoretti che riescono a fare. Sono i tristemente noti meninos de rua.
L’Ong ASEM che questi italiani finanziano ha per loro il seguente sogno: costruire una casa FORMATIVA e CULTURALE. …E siccome il sogno è grande e queste azioni sono numerose, ragazzi, credo di doverle concentrare in un laconico elenco…un po’ asettico ma ehi guys!!!o promettete di seguire un mio lunghissimo pezzo con grande attenzione o dobbiamo sintetizzare così…. ;)
La casa formativa e culturale di ASEM sarà la base intorno alla quale girano:
scuole materne per bambini abbandonati, orfani o figli di ragazze madri o donne sole, che lavorano;
borse di studio per aiutare a frequentare la scuola primaria, come poi anche una successiva formazione professionale;
seminari e workshop continui che offrano formazione nell’ambito della pittura, della creazione di batik e altri lavori di artigianato tradizionale – con la partecipazione anche di artisti stranieri e di pittori mozambicani di fama internazionale;
corsi di sartoria per la produzione di abiti tradizionali;
iniziative per l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone già formate e per la reintegrazione dei bambini orfani nella comunità sociale;
la creazione di un posto vendita per le opere di artigianato prodotte;
A me il progetto è piaciuto molto perché non è “aria fritta” ma ha in animo di insegnare tecniche artistiche al fine di conservare e valorizzare la cultura locale, che rappresenta un patrimonio in pericolo di estinzione, minacciato dalla vulnerabilità economica e dalla precarietà in cui vive questa gente. E non si aiutano i ragazzi di Vilankulos solo con tante belle parole ma si dà loro un mestiere, grazie al quale intercettare il mercato turistico e pure gli si dona attrezzature per lavorare!!!
Forse vi è venuta la curiosità di sapere chi c’è dietro tutto questo…..
Beh dietro a questo bel progetto, c’è l’Ong ASEM. Questa onlus nasce nel 1991 dalla forza e dal coraggio di una donna svizzera, Barbara Hofmann che lascia la civilizzata Europa per venire ad occuparsi di un paese ancora in guerra. Barbara lavora soprattutto con bambini e ragazzi, le sue prime iniziative sono state quelle di fornire un aiuto per affrontare le necessità primarie e per la riabilitazione psicologica, morale, educativa e formativa della gioventù mozambicana. Dopo la guerra ha vissuto con questo popolo per dargli di che sollevarsi durante una delle più gravi siccità dell’Africa Australe e a seguito di cicloni e alluvioni (annate ’92-’94, ’99-’01 e 2007). Ha fondato i centri di Macurungo, Manga e Gorongosa per aiutare i ragazzi a studiare e per lottare contro la diffusione dell’HIV, la scuola di Manga e attività agricole a Inhamizua.
Con questi nomi vi sto parlando di posti che si trovano nella provincia di Sofala (non molto a nord dalla scrivania della vostra volontaria preferita che vi scrive). Oggi Barbara inizia un nuovo cammino nella nostra bella provincia di Inhambane, a Vilanculos per l’appunto e noi la salutiamo come nostra benvenutissima vicina!!!!!
E per farvi capire cosa spinge questa donna a stare da vent’anni lontano da casa, vi lascio ad una sua poesia:
RADICI DEL MONDO
(Barbara Hofmann)
Come le piante s’intristiscono e poi muovono
se non si ha cura delle radici,
così non può vivere un mondo che trascura i suoi Bambini.
Di qualunque colore, razza o religione,
da qualunque parte vengano,
i Bambini sono le radici del mondo.
Non può vivere una terra senza alberi.
Loro hanno bisogno di noi,
ma noi abbiamo ancora più bisogno di loro,
perché senza radici muore l’albero.
Come a volte poche gocce di pioggia ridanno
Vita alla pianta stremata, così
con poco si può seminare felicità,
con poco ridare dignità,
con poco cambiare il corso di una vita.
10/02/09
come vi stanno andando le cose?
Se potete fermarvi due minuti con me, quest’oggi vi scrivo un blog veloce veloce per farvi vedere una novità che ha abbellito l’inizio d’anno scolastico…
A don Pio Bono, il missionario vercellese che guida la parrocchia di Inhassoro e che è una forza della natura in continuo movimento, è venuta la bellissima idea di fare dei dipinti nell’Internato o collegio dove dormono i ragazzi, nel Centro Giovanile e nell’Asilo centrale che si trova attaccato alla missione….
In breve vi spiego le foto. La seconda rappresenta l’Internato dei ragazzi: qui riposano e studiano i ragazzi che arrivano da tutta la provincia di Inhambane per frequentare la nostra scuola. Il nome del collegio è dipinto in rosso, “Ngalava” nella lingua locale xitwa vuol dire “barca”. E’ un nome che i ragazzi stessi hanno scelto e che di fatto richiama il tipo di vita che la gente fa qui e il suo rapporto con il mare.
Le successive riguardano il Centro Giovanile, che è portato avanti dall’enorme profusione di sforzi del signor Giulio, un giovane parrocchiano. Nel Centro Giovanile, si riunisce il giovedì il gruppo degli adolescenti e il venerdì quello dei giovani: entrambi i gruppi discutono di temi di attualità che li interessano e si organizzano per fare attività comuni. Questi gruppi sono nati grazie alla carica di padre Giacinto, che ha trovato, come vi dicevo, un buon sostegno in Giulio. Per adesso sono solo due gruppi, ma le idee sono tante e se ci seguite, non è detto che non debba raccontarvi qualche bella novità!!!
Infine l’ultima foto rappresenta la parete esterna dell’Asilo, quella visibile e godibile da tutta le gente che passa per strada. L’asilo si trova attaccato alla missione, alla fine del colonnato, forse si intravede…Nel medesimo cortile vivo anche io, la vostra volontaria preferita, in una costruzione sulla sinistra….maaaa….una foto non ve l’ho preparata…..ehmmm, perché avevo la camera in disordine!!!!aaaaah ahahh
Un caro saluto a tutti voi, Alice
05/02/09
IL GIORNO DEGLI EROI MOZAMBICANI
Cari ed appassionati lettori,
oggi volevo parlarvi di una piccola celebrazione cui ho appena assistito….
In Mozambico, il giorno 3 febbraio è festa nazionale: è il Dia dos Erois Mozambicanos, Giorno degli Eroi Mozambicani.
In questa data, nel 1969, è scomparso il primo presidente del FRELIMO, Eduardo Mondlane. Ecco, forse molti di voi staranno dicendo: “Stop!!Non ho capito niente!!Mi sono perso!!!FREccche??”
E siccome io qua mi sto facendo una super full-immersion nella storia di questo paese, vi spiego brevemente di cosa sto parlando e cosa si sta commemorando ad Inhassoro.
Allora, il Mozambico era una colonia portoghese; la presenza portoghese in Africa si può datare addirittura al 16° secolo, quando molte potenze europee, e fra queste il Portogallo, si gettarono all’esplorazione dei mari, per cercare vie alternative per arrivare in India e agli stupendi e utili prodotti dell’Estremo Oriente (ci si avventurava per mare perché il commercio via terra era impedito dalla conquista della penisola arabica da parte dei turchi-ottamani). Siccome gli europei inizialmente presentavano interesse solo la commercio, la presenza bianca in Africa era limitata ai porti e a poche teste di ponte mercantili. Così avveniva anche per i portoghese in Mozambico.
Ma durante l’Ottocento, il gioco delle nazioni europee che solcavano i mari divenne un gioco di potenza e cominciò un controllo a tappeto dei possedimenti coloniali, in Africa come anche in Asia: nel caso del Mozambico, questi divenne “Provincia d’Oltremare” dell’Impero portoghese. Negli anni ’30 dell’900, conformemente a quello che succedeva anche in altri stati europei, anche in Portogallo si instaurò un regime fascista, guidato dal Primo Ministro Salazar. Con questo governo si aprì una fase di nazionalismo economico: tutti i possedimenti coloniali dovevano essere gestiti in funzione dei bisogni della madre-patria portoghese: dovevano produrre quello che al Portogallo serviva, dovevano essere mercati per i prodotti finiti portoghesi e terre che accogliessero l’immigrazione portoghese. Capite anche voi cheper il popolo mozambicano non si aprì certo una stagione nella quale fosse possibile autodeterminare i propri destini, ma piuttosto una stagione di sfruttamento.
Quando il regime fascista portoghese entrò in crisi, in tutti i possedimenti coloniali, la situazione era andata oltre il limite di sopportazione…e si sviluppavano movimenti per la liberazione nazionale. Fra questi movimenti patriottici si ritrova il FRELIMO, che altro non vuol dire se non: FREnte de LIbertação do MOçambique. Fra gli intellettuali promotori di questo movimento troviamo Eduardo Mondlane, che ne fu il Primo Presidente, all’atto della sua creazione nel 1962 fino alla morte nel 1969.
Eduardo Mondlane è quindi un padre della patria mozambicana, uno se non il primo degli eroi nazionali che questo paese ricorda. In questo anno ricorrono i 40 anni dalla sua morte e il governo ha deciso di dedicargli molte celebrazioni, lungo il corso dei 12 mesi, per mantenere intatta la memoria storica.
Così, l’altro giorno anche Inhassoro ricordava quest’uomo che lottò per la libertà del paese. Al fondo della principale via di accesso al paese, sotto gli alberi si è radunata una piccola assemblea cittadina. Erano presenti tutte le autorità municipali, le donne inscritte alla sezione di partito chiamata Organização das Mulheres Moçambicanas, esponenti di varie chiese e i ragazzi delle scuole. Sono stati ripercorsi i passi salienti della vita di Eduardo Mondlane, che, nonostante fosse rimasto orfano di padre a due anni e avesse 13 fratelli, arrivò con la sua voglia di studiare fino alle università americane. Si è parlato a lungo delle sfide che il paese deve affrontare per svilupparsi e si è incitato molto allo sforzo comune del popolo.
Ovviamente, tanto per non far dimenticare allo spettatore dove si trovava, ogni protagonista della festa ha ballato e cantato!!
Ognuno può pensare quello che vuole dello stato di democrazia di un altro paese – spero solo che il mio lettore non giudichi troppo velocemente di vivere in una democrazia migliore di quelle possibili in Africa, perché non vi so dire quanto questa sarebbe considerata supponenza e grossa offesa qui. Certo è che i mozambicani cercano di metterci il cuore nel risollevare il loro paese dalla povertà, se poi qualcosa non va proprio per il verso per cui la vorremmo….aaaaah, niente di grave, è solo la prossima sfida!!.
A tutti un salutone,
Alice
Tavolo di lavoro tematico sull'Africa.
Luca Bertoli, membro di IPSIA Vercelli ci descrive l'iniziativa del tavolo di lavoro tematico sull'Africa:
L'idea nasce dall'interesse di alcune persone che hanno incontrato tale contesto, anche attraverso IPSIA, e che vorrebbero portare avanti un discorso di approfondimento e incontro con la realtà di tale continente.
Tenendo conto di quanto vi è già di attivo in IPSIA e nelle ACLI su queste tematiche, dei bisogni che è sembrato di percepire attarverso contatti informali, e ovviamente delle sensibilità degli interessati, si sono ipotizzati alcuni oggetti di lavoro iniziali, ferma restando l'apertura a nuove proposte e idee da parte di chi si volesse aggregare.
L'idea centrale è per ora quella di fornire indicazioni per materiali di approfondimento, contatti, spunti (e in futuro forse anche occasioni di informazione e riflessione) a quelle persone che sono interessate al continente africano, e in particolare all'africa sub sahariana: studenti universitari, persone interessate a proposte di volontariato o turismo responsabile, ecc.
Un obiettivo specifico sarebbe quello di dare indicazioni soprattutto sui materiali in lingue straniere, per ampliare il panorama a disposizione degli interessati in Italia, che non risulta particolarmente ricco. Questo anche avviando contatti con università, centri di documentazione, esperti della tematica.
Il gruppo tiene presente le attività di IPSIA legate all'Africa in termini di progetti in loco, proposte di volontariato, eventi di sensibilizzazione in Italia e campagne. Vorrebbe agire in sinergia con le iniziative già presenti e, per quanto possibile, supportarle ed integrare in esse nuove idee e proposte.
Guarda inoltre con interesse alla presenza di africani in Italia e alla possibilità di avviare contatti con loro, dato che questo potrebbe dare l'occasione agli africani di parlare in prima persona della propria realtà.
Per ora siamo solo una piccola idea. Ci piacerebbe coinvolgere altre persone in questa avventura per avere più proposte ed energie.
A livello operativo per ora siamo situati a Milano, ma vi è la possibilità di restare collegati e partecipare al lavoro anche via mail. E ovviamente se si dovessero aggregare molte persone di altre zone si potrebbero ipotizzare soluzioni alternative.
Se siete interessati ad impegnarvi in qualsiasi modo in questa proposta o volete restare aggiornati, scrivete a uno dei contatti seguenti.
Luca Bertoli lucbertoli@gmail.com
Luca Piazzi luca.piazzi@acli.it
04/02/09
oggi volevo informarvi anche che è uscito il nuovo numero di SpazioIPSIA, quello per il mese di novembre!!!
Allora…la scorsa volta vi ho parlato un po’ dei miei compagni di volontariato che fanno il servizio civile in giro per il mondo, oggi, invece vi stuzzico lasciando a vostra disposizione il sommario del numero di febbraio di SpazioIPSIA…
Per quelli che amano essere informati sul mondo, vi comunico che questo mese si parla di:
(EDITORIALE)
Medioriente: uscire dalla crisi riscoprendo la traccia dell’infinito nel volto dell’altro
(COOPERAZIONE)
Brasile: IPSIA e le ACLI al Forum Sociale Mondiale di Belem
Mozambico: Nuovo anno scolastico in vista
Kenya: Meru Herbs: da 15 anni un’alternativa possibile in Kenya;
Il social forum torna a Nairobi.
Albania: Miresevini! Quattro anni di attività nel Paese delle Aquile!!!
Kosovo: La natura non fa nulla di inutile
(VOLONTARIATO INTERNAZIONALE)
Terre e Libertà: Riscaldamento… sportivo in attesa del progetto 2009
Servizio civile: Salvador da Bahia de Todos os Santos!;
Duam drita
(EDUCAZIONE ALLE RELAZIONI GIUSTE)
Progetti:Lavoriamo insieme?; Piccoli progetti imprenditoriali; Tutti diversi tutti uguali all’interno del popolo europeo
(DALLE SEDI LOCALI)
Milano:In un unico mondo tanti mondi diversi
Varese:Manifestazione di solidarietà per il popolo di Gaza
Treviso:Arriva a Treviso la mostra di IPSIA sui Balcani
(DAL SISTEMA ACLI)
Seregno:La missione Guanelliana in Colombia
Varese:Settimana argentina
Viterbo:Le ACLI presentano la giornata mondiale delle migrazioni
Per chi non avesse dimestichezza con Ipsia o col sito nazionale di questa Ong, chiarisco che:
Ispia è l'ong del sindacato Acli, ha tre campi di azione: la cooperazione internazionale, progetti e campi di volontariato per i cittadini italiani che vogliono fare questo tipo di esperienza e tutte quelle iniziative tese ad educare alla pace e a relazioni giuste ed eque fra i paesi del mondo.
Se ci fate caso, SpazioIPSIA, che è il giornale web di Ipsia riclaca questa tripartizione per tenervi informati di quanto si riesce a fare nei tre ambiti di azione (io ve l'ho segnalato col corsivo). In più, a titolo di completezza e per essere trasparenti con chi voglia conoscere Ipsia, il giornale fornisce notizie sulle sedi locali dell'organizzazione e sulle più ampie attività della famiglia Acli, all'interno della quale Ipsia si inscrive...
Non ho chiarito tutto? vi sono rimasti dubbi? beh, per informazioni, commenti o suggerimenti, potetete scrivere a questo indirizzo email, a ipsia@acli.it. o consultare il sito della sede vercellese di Ipsia, www.ispiavc.com o il sito nazionale www.ipsia.it.
Até jà, Alice
DUE BIELLESI AD INHASSORO
Sono di nuovo qua!!!!e questa volta volgio parlarvi di de amiche che mi hanno accompagnato questo mese…si chiamano Veronica e Chiara e vengono da Biella. Entrambe sono state guidate dalla voglia di fare un’esperienza in Africa….per tornare italiane un po’ cambiate!!!
Chiara e Veronica sono arrivate a Maputo il 5 gennaio, con la nostra Caterina che tornava dalle ferie. Di Maputo non hanno molta voglia di parlare, in sostanza, la capitale del Mozambico ha lasciato loro una sensazione di enorme confusione!!!ma sono poi atterrate nel meraviglioso paradiso marino di Inhassoro!!! ;)
Certo, hanno molto apprezzato il panorama mozzafiato del nostro villaggio preferito ma, siccome non erano venute per fare le turiste da spiaggia, ci hanno anche dato una mano a scuola!!!
Mi pare di avervi già detto che stavano producendo banchi come neanche una fabbrica tedesca….beh, Veronica e Chiara si sono messi a ridipingerlo, sotto le indicazioni di don Pio, che a proclamato che il colore doveva essere il Blu e sotto la supervisione del signor Agostino, responsabile dell’Officina di Meccanica della scuola che non concedeva loro di lasciare sui nostri banchi inestetiche goccioline di vernice!!!!
Insomma ditemi voi se non hanno lavorato!!!
Volete vederle??Vi lascio le foto!!
E chiudo riferendovi una loro impressione dell’Africa: “qui il tempo esiste, avendo però una sostanza diversa dall’Italia….un mese sembrava lungo ma invece è volato…..i giorni e pure i minuti non sembrano avere la stessa durata che hanno in Italia…”
E se volete provare anche voi che significa quello che dicono…fate un salto qui da noi!!!
Alla prossima, Alice
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